“Il mio sottosegretario alla Salute, che è di centrodestra e ha idee diverse dalle mie, forse non sarà neanche candidato, forse perché è troppo pro vax? Invito tutti a dire con chiarezza che l’evidenza scientifica è fondamentale e che sui vaccini non si indietreggerà di un millimetro.Sfido Salvini, Meloni e altri a dirlo con chiarezza. Gli italiani hanno diritto a saperlo”. Così Roberto Speranza, ministro della Salute e segretario di Articolo 1, ospite di ‘Mezz’ora in più’ su Rai3. Il riferimento è al sottosegretario Andrea Costa.
Speranza ha citato alcuni esponenti di centrodestra come Borghi della Lega o Malan di Fratelli d’Italia: “Vada a vedere i loro tweet. Mi auguro che ci siano parole chiare su questo”.
“Il 26 settembre o vince la destra di Salvini e Meloni, che per me è un male per il Paese, o vinciamo noi. Questa è posta in gioco. Dividersi è un errore“, ha affermato Speranza. “Di fronte a questo bivio non ci si può dividere e serve una grande alleanza vera – ha aggiunto – mettendo insieme tutte le forze democratiche e progressiste. Le altre forze in campo possono fare rappresentanza, ma con questa legge elettorale il 37% dei seggi va con collegi uninominali e quindi basta un voto in più per vincere. Disperdere anche solo un voto significa favorire la destra”.
“Non penso sarà semplice, perché ciascuno in queste elezioni lavorerà per far vincere una parte, poi si vedrà”, ha detto Speranza parlando dell’ipotesi di un ritorno in campo di Mario Draghi, dopo le elezioni. E ha aggiunto: “Ho lavorato con Draghi venendo da una tradizione di sinistra, perché io sono di sinistra lo dico serenamente, ho visto che prima di me Conte non è riuscito a dirglielo. Io ho trovato nel presidente Draghi attenzione alle questioni sociali”, riferendosi alla presenza – nello stesso studio tv – del presidente del M5s, Giuseppe Conte.
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