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Renzi e Calenda in pressing, il confronto tv in Rai sia a 4

E’ polemica sul confronto televisivo, in vista delle elezioni, previsto nel programma Rai Porta a porta, a cui dovrebbero partecipare solo Meloni e Letta. Il terzo polo va all’attacco, con Renzi e Calenda che chiedono un confronto a 4, con anche Conte e lo stesso Calenda.

Nel pomeriggio arriva la precisazione della trasmissione condotta da Bruno Vespa: oltre al confronto tra Letta e Meloni, il programma ha invitato a partecipare i leader politici Berlusconi, Calenda, Conte e Di Maio, ciascuno intervistato per mezz’ora. La nota sollecita la reazione di +Europa per l’assenza di Emma Bonino, e di Sinistra Italiana e Verdi, che vedono esclusi i leader Fratoianni e Bonelli.

A sollevare il polverone è il leader di Azione Carlo Calenda. “Vi spiego cosa sta succedendo sui confronti. Letta e Meloni stanno dicendo a Rai (Bruno Vespa) e Corriere che sono pronti a confrontarsi solo tra di loro. Vogliono continuare questa stucchevole telenovela Sandra e Raimondo. Oggi scriveremo agli editori e ad Agcom. Accettare diktat da due dei quattro leader delle coalizioni è una violazione della parità di trattamento che i media offrono in ogni paese democratico. E al di là degli aspetti legali dovrebbero essere per primi giornali/televisioni a non chinare la testa davanti a queste pretese. Chiediamo pertanto formalmente al Corriere e alla Raiofficialnews di organizzare un confronto a quattro e di non sottostare a richieste inaccettabili da parte di Meloni e Letta che ledono la democrazia”, scrive Calenda su Twitter.

Nel primo pomeriggio Calenda rincara la dose: “Neanche in Russia la televisione pubblica organizzerebbe un confronto due giorni prima del silenzio elettorale escludendo due coalizioni. Intervenga subito l’Agcom il CDA Rai e Fuortes. E a EnricoLetta dico: è questa roba qui che insegnavi in Francia? Vergogna”, scrive su Twitter.

 

“Credo che il confronto vada fatto a quattro: Meloni, Letta, Calenda e Conte. Gli italiani hanno dovere di sapere tra M5s, terzo polo, Pd e alleati, e centrodestra chi è più credibile. Faccio un appello al presidente e al dg Rai: non ci siano scherzi su questo, il confronto va fatto a quattro”, dice il leader di Italia viva Matteo Renzi.

“Oggi il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, denuncia pubblicamente che i leader delle coalizioni di sinistra e destra, Enrico Letta e Giorgia Meloni, starebbero esercitando pressioni sulla Rai, in particolare su un conduttore affermato e autorevole come Bruno Vespa, per mettere in onda un confronto elettorale riservato esclusivamente a loro due”, scrive il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in una lettera inviata al presidente della commissione di Vigilanza, Alberto Barachini, pubblicata sulla sua pagina Facebook.
“Se fosse confermato – si legge -, sarebbe una gravissima ingerenza sull’autonomia del servizio pubblico e costituirebbe una violazione pesante della Par Condicio, perché le coalizioni in campo che hanno rappresentanza parlamentare sono 4 e non 2: oltre a destra e sinistra ci sono il Terzo Polo guidato da Calenda, che vede l’alleanza di Italia Viva di Matteo Renzi e Azione, e il Movimento 5 stelle guidato da Conte”.

Nel campo di Azione scende in campo Mariastella Gelmini.”Un’Italia dimezzata è quella che sognano Meloni e Letta, con un confronto su misura. Ma il Paese chiede risposte, non telequiz. I protagonisti della politica italiana sono quattro e la democrazia va rispettata, garantendo un confronto leale, guidato dalle proposte e non dalla paura, nell’interesse degli italiani. Ciò che serve all’Italia sono risposte concrete alla crisi. No ai teatrini”, dice la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie.

“La Rai e gli editori rispettino gli elettori: le elezioni non sono un referendum, i duelli a due Letta e Meloni sono un inganno. Tutte le posizioni devono essere rappresentate”. Lo scrive su Twitter Mara Carfagna, ministra per il Sud ed esponente di Azione aggiungendo gli hashtag ‘non è un referendum’ e ‘diritto di confronto’.

LA REPLICA. A Porta a porta 22 settembre non solo Letta-Meloni
Alla prima serata di Porta a porta di giovedì 22 settembre che ospiterà il confronto di un’ora tra Enrico Letta e Giorgia Meloni moderato da Bruno Vespa sono stati invitati a partecipare anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Carlo Calenda. Ciascuno sarà intervistato per mezz’ora con modalità da stabilire. Porta a Porta è pronta a ospitare altri confronti nella stessa serata se ne maturassero le condizioni”. Lo spiega una nota della trasmissione tv Porta a porta.

LE REAZIONI. +Europa: Porta a Porta, refuso assenza di Emma Bonino
“Porta a Porta, servizio pubblico Rai, ha deciso di proporre nella serata del 22 settembre l’evento clou della campagna elettorale televisiva, con il confronto Letta-Meloni e interviste di mezz’ora a Salvini, Conte, Berlusconi, Di Maio e Calenda. C’è un evidente refuso: l’assenza di Emma Bonino e di +Europa. Così come è evidente che nella carrellata dei leader nello spot che pubblicizza la programmazione elettorale di Porta a Porta, si ripeta il ‘refuso’ dell’assenza di Emma Bonino. Certi che la redazione provvederà, auguriamo buon lavoro”. Così in una nota diffusa da +Europa.

Si-Ev: da Porta a Porta una palese della violazione par condicio
“Una nota della trasmissione Porta a Porta ha annunciato che a pochi giorni dal voto, il 22 settembre, ospiterà il confronto di un’ora tra Enrico Letta e Giorgia Meloni moderato da Bruno Vespa e che sono stati invitati a partecipare anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Carlo Calenda. Non si capisce perchè, avendo invitando leader di coalizione, si siano aggiunti alcuni altri leader di lista, senza che ci siano tutti e si scelgano solo Salvini, Berlusconi e Di Maio. È evidente una palese violazione della par condicio se rimanesse questo schema, che i vertici della Rai dovrebbero spiegare alle autorità di garanzia e alla magistratura.” Cosí i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Eleonora Evi e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni in una nota.


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