“Sulla base di quanto indicato dalla legge e in relazione all’evoluzione sul terreno, l’impegno italiano continuerà a supportare l’Ucraina nella sua difesa dall’aggressione russa anche con dispositivi in grado di neutralizzare le postazioni dalle quali la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, alle commissioni riunite Difesa di Senato e Camera.
“E’ possibile, ed in parte sta già avvenendo – ha sottolineato il ministro della Difesa – che il conflitto si intensifichi ulteriormente nei prossimi giorni, stante il presumibile obiettivo di conseguire da parte russa risultati tangibili entro la data simbolica del 9 maggio”.
“La Russia, già oggi, deve prendere atto degli esiti della campagna militare e ripensare la sua postura rispetto alla comunità internazionale per favorire le attività negoziali. Sapendo che non c’è un vero negoziato che possa partire, senza un reale cessate il fuoco, senza che i russi smettano di bombardare”.
L’offensiva russa in Ucraina “non è chiaramente definibile sia nei risultati di breve termine di carattere operativo che negli obiettivi finali. Quest’ultimi, infatti, potrebbero essere rivisti sulla base delle capacità di resistenza dell’Ucraina ovvero ampliati qualora si assistesse ad un suo cedimento, con potenziale espansione dell’occupazione russa sino ad Odessa, per precludere all’Ucraina l’accesso al Mar Nero”.
“Abbiamo assunto la decisione di secretare la tipologia di sistema d’armamento ceduto in modo condiviso con l’Ucraina e con un significativo numero di Paesi donatori. Bisogna fare attenzione a non enfatizzare dal punto di vista comunicativo questi invii, avendo cura di non far percepire in termini provocatori da parte russa la nostra attività. Bisogna anche evitare di palesare eventuali vulnerabilità delle forze ucraine. Inoltre, in particolari casi, l’oggetto di cessione sono strumenti di fabbricazione straniera ed i Paesi produttori vogliono mantenere la riservatezza”. “Il Parlamento comunque – ha spiegato Guerini – non è stato escluso: io sono andato due volte al Copasir, che è un organo del Parlamento, presieduto da un membro dell’opposizione, ed ho elencato materiali, quantità, valori e tipologia dei materiali inviati”.
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