(ANSA) – MILANO, 30 APR – “Che ci siano interessi mi pare
indubbio. Però sono ottimista, abbiamo il quadro normativo più
avanzato dei Paesi occidentali e forze investigative preparate.
Abbiano capacità di reazione, del resto l’abbiamo pagata sulla
nostra pelle in passato”. Lo afferma Teo Luz, comandante
generale dell’Arma dei Carabinieri, in un’intervista al
‘Corriere della Sera’, parlando degli appetiti delle mafie sui
fondi del Pnrr.
“Ci sono indagini in corso. È inevitabile”, prosegue aggiungendo
che sul fenomeno della criminalità organizzata “non è calata la
nostra attenzione né quella dei magistrati. Di sicuro,
l’opinione pubblica è stata focalizzata sul Covid e ora
sull’Ucraina”. Nella lotta alla mafia “l’aspetto giudiziario è
essenziale perché taglia la malapianta. Ma le radici sono
sociali. L’aspetto culturale è importante. In Sicilia o in
Calabria trent’anni fa non si poteva dire la parola mafia. Ora i
ragazzi ne parlano tantissimo. E lo Stato deve rispondere con
efficienza”.
Secondo il comandante, le città italiane non rischiano
problemi di ordine pubblico in autunno dovuti alla crisi
energetica e ai contraccolpi economici del conflitto. “L’ordine
pubblico in Italia ha tenuto. Fenomeni come i gilet gialli non
li abbiamo avuti, tranne episodi sporadici. Ma grandi cifre non
ne abbiamo avute. Il sistema ha retto – spiega – oggi la
situazione di analisi criminale è migliore rispetto a venti,
trenta anni fa. Gli omicidi in tutta Italia sono quasi la metà
di quelli della sola città di New York”.
Infine, sulla vicenda di Stefano Cucchi, Luz sottolinea che
“non è un fatto grave, è molto di più. Non deve succedere.
Abbiamo imparato dagli errori. Però abbiamo una nostra identità,
l’istituzione tiene – conclude – la perdita di valori c’è. Nella
società i ragazzi non hanno riferimenti. L’Arma ha valori che
inculca nei suoi giovani. Da 4 anni abbiamo introdotto l’etica
militare nelle nostre scuole. Noi siamo nel cuore degli
italiani. A differenza della politica, che da tempo ha un po’
perso smalto». (ANSA).
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