Niente pranzi o faccia a faccia, per la prima volta tutti collegati via Zoom. A due giorni dal primo voto per il Quirinale, con Silvio Berlusconi rimasto ad Arcore e Matteo Salvini e Giorgia Meloni a Roma, il centrodestra sceglie di riunirsi in modalità ‘virtuale’ per fare il punto sul cruciale appuntamento per l’elezione del nuovo capo dello Stato.
Segno dei tempi e della pandemia che con i primi lockdown ha ormai sdoganato le riunioni da remoto. Anche la politica si adegua, perfino su una partita così delicata com’è quella del presidente della Repubblica.
Critico per i rischi sulla riservatezza è Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia: “Convocare un vertice da remoto, senza sapere quante persone ascoltano, è l’ultima scivolata, almeno si spera, del centrodestra”. E si chiede “come sia pensabile, senza perdere in credibilità, trattare una vicenda tanto cruciale come è l’elezione del presidente della Repubblica con tanta superficialità e approssimazione”.
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