Cresce nel 2022 la sfida del Recovery Plan: secondo quanto si legge nella bozza della relazione che il governo trasmetterà al Parlamento il prossimo anno andranno centrati in tutto 102 obiettivi per assicurarsi seconda e terza rata dei fondi europei, in tutto 40 miliardi. Nel dettaglio andranno raggiunti 47 obiettivi nei primi sei mesi dell’anno e 55 nella seconda parte del 2022. Per ottenere due tranche rispettivamente da 19 e 21 miliardi. In totale da qui al 2026 i fondi sono suddivisi in 10 rate: per vedersi staccare tutti gli assegni l’Italia dovrà realizzare in tutto 520 obiettivi.
Ok Ue a versamento rate per l’Italia – Via libera dall’Ue alle rate semestrali delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riconosciute all’Italia. Il Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni – è scritto sul sito del ministero dell’Economia e Finanze – dopo la firma apposta dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, ha siglato gli Operational Arrangements (OA) relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia.
Cgil, Cisl e Uil firmano protocollo con Draghi – I segretari della Cgil, Maurizio Landini, della Cisl, Luigi Sbarra e Uil, Pierpaolo Bombardieri hanno firmato un protocollo con il presidente del consiglio Mario Draghi per l’attuazione del Pnrr. Prevede l’attivazione di “tavoli nazionali di settore finalizzati e continui nei quali sia dato conto delle ricadute sociali, economiche e occupazionali degli investimenti”.
66 riforme nel 2022,da appalti a carriera prof – Il Pnrr prevede nel 2022 l’approvazione di 66 riforme: 23 con atti legislativi e 43 con atti normativi secondari, concentrati per lo più nel secondo trimestre dell’anno. Così la bozza di relazione al Parlamento. Entro il 30 giugno 2022 sono previste la riforma della carriera degli insegnanti e la delega sul codice appalti pubblici. Entro il 31 dicembre: un sistema di formazione di qualità per le scuole; un sistema di certificazione della parità di genere e meccanismi di incentivazione per le imprese; la legge annuale sulla concorrenza 2021. In totale quasi un terzo (154 su 520) degli obiettivi Pnrr sono riforme, tra cui 59 leggi.
Il via libera dato oggi dall’Ue fissa le regole condivise in base alle quali saranno poi fatte le verifiche per lo sblocco definitivo nei fondi, semestre per semestre. I primi fondi, secondo quanto si è appreso, arriveranno tra qualche mese, nel 2022, dopo aver verificato che gli obiettivi indicati sono stati centrati. Per la prima rata si tratta dei 51 target e milestone di chi ha parlato oggi e ieri il premier Mario Draghi.
Agli enti locali 36%, 80 mld con fondo complementare – “Si stima che circa il 36 per cento delle risorse del Pnrr saranno affidate a Regioni, Comuni, Città metropolitane o altre amministrazioni locali (66 miliardi di euro nel caso del Pnrr in senso stretto, che si estendono a 80 miliardi di euro se si considera anche il Piano nazionale per gli investimenti complementari)”. E’ quanto si legge nella bozza della relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Recovery Plan. “Il coinvolgimento degli enti territoriali – sottolinea il documento – attraversa le sei missioni del Piano, con una particolare concentrazione nell’area della Missione 5, Inclusione e coesione, destinata prevalentemente ai Comuni, e nell’area della Missione 6, Salute, destinata quasi esclusivamente alle Regioni”. Le amministrazioni locali “partecipano alla realizzazione del PNRR in aree che variano dagli asili nido, ai progetti di rigenerazione urbana, all’edilizia scolastica e ospedaliera, all’economia circolare, agli interventi per il sociale. Partecipano in qualità di destinatari finali alla realizzazione di alcuni progetti attivati a livello nazionale, come quelli in materia di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Hanno, infine, un ruolo nella definizione e messa in opera di alcune delle riforme previste dal Piano in materia di disabilità, servizi pubblici locali, turismo e in altri settori di competenza decentrata. Per questi, sarà fondamentale un’attività in stretta sinergia con le amministrazioni centrali nelle sedi istituzionali della Conferenza Stato-Regioni, della Conferenza Unificata e del Tavolo permanente per il partenariato economico sociale e territoriale”.
Draghi: ‘Raggiunti 51 obiettivi per prima rata 24,1 miliardi’ – “L’Italia rispetta l’impegno a conseguire tutti i primi 51 obiettivi entro la fine di quest’anno, per presentare la domanda di pagamento della prima rata di rimborso, pari a 24,1 miliardi di euro”. Lo scrive il premier Mario Draghi nella premessa alla relazione al Parlamento sul Recovery Plan. “L’Italia rispetta l’impegno a conseguire tutti i primi 51 obiettivi entro la fine di quest’anno”, si tratta del “risultato di un lavoro collettivo, che ha visto impegnato il Governo e le strutture operative a tutti i livelli. Il Parlamento ha dato un contributo essenziale al conseguimento di questi obiettivi e ha dimostrato notevole sensibilità nell’approvare in modo tempestivo riforme e norme essenziali per la riuscita del Piano”. Lo scrive il premier Mario Draghi nella premessa alla relazione al Parlamento sull’attuazione del Recovery Plan, come si legge nella premessa al documento che indica i risultati ministero per ministero.
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