Sospendere fino al 31 dicembre i contributi da versare all’Anac per indire o partecipare a una gara d’appalto. È la richiesta avanzata al Governo dall’Autorità nazionale anticorruzione con l’obiettivo di contribuire alla ripresa economica del Paese. L’Anac, con una delibera, approvata nell’adunanza di ieri, si è resa così “disponibile a rinunciare fino a fine anno al sistema di autofinanziamento che la legge le riconosce”, per agevolare il sistema produttivo e soprattutto alleggerire gli operatori dagli oneri dovuti.
In base alla legislazione vigente, infatti, le amministrazioni che vogliono bandire un appalto e gli operatori economici che intendono prendervi parte devono corrispondere un contributo all’Anac per la vigilanza che essa svolge sul settore dei contratti pubblici: per le imprese si va da 20 euro per gli appalti compresi fra 150mila e 300mila euro fino a 500 euro per le gare di importo superiore ai 20 milioni; da 30 a 800 euro il contributo previsto invece per le stazioni appaltanti. Ma con l’eventuale sospensione dei contributi, secondo le stime dell’Autorità basate sui dati del 2019, imprese e amministrazioni potrebbero conseguire un risparmio di oltre 40 milioni di euro, qualora la proposta venisse accolta mediante una urgente modifica normativa.
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