Da giorni gli esperti sottolineano l’importanza dei presidi di sicurezza per gli operatori sanitari, medici e infermieri ma anche per la popolazione ma mascherine, guanti, camici e visiere sono sempre più introvabili. La situazione è particolarmente delicata in Lombardia dove ieri il governatore Attilio Fontana ha fatto sapere che presto si raggiungerà una produzione tale da garantire l’autosufficienza per le mascherine, grazie alle aziende lombarde che stanno riconvertendo la loro produzione. Prima di poter produrre le mascherine però alle aziende vanno comunicati gli standard da rispettare e i risultati delle prove di filtraggio delle stesse mascherine. Questo compito spetta all’Istituto Superiore di Sanità e oggi il presidente dell’Istituto, Silvio Brusaferro ha dichiarato che gli esperti sono pronti.
“Siamo pronti: appena abbiamo i risultati sulle prove tecniche di capacità di filtraggio delle mascherine possiamo renderle immediatamente autorizzate”, ha detto. “Abbiamo oltre 80 autorizzazioni a produrre in attesa e da quando ci verranno portate le prove tecniche di capacita di filtraggio dei microrganismi, entro un’ora possiamo rilasciare le autorizzazioni, ma nel frattempo il produttore può produrle”.
“Certamente – ha rilevato – non posiamo permetterci di mettere in circolazione strumenti che non hanno le performance per cui sono state richiesti. Da un lato dobbiamo rispettare gli standard internazionali e dall’altro garantire che gli strumenti di cui dispongono gli operatori rispondano agli standard”. L’Iss “ha raddoppiato in 24 ore il personale che si occupa delle mascherine, ha affrontato 800 pratiche e 1400 interlocuzioni con richiesta di chiarimenti cui è stata data risposta ed ha valutato le prove presentate e dato indicazioni ai produttori sulle capacita di filtraggio”.
Fontana però insiste: “Come sempre la burocrazia è terribile” e “non demorde: noi abbiamo un’azienda che potrebbe realizzare 900mila mascherine al giorno e che potremmo immediatamente distribuire, con tessuti cercati dal Politecnico di Milano, ciononostante l’Iss ha chiesto tempo per poter rilasciare la certificazione che ci permette la distribuzione” ha sottolineato.
“Mi auguro che il governo si attivi subito a sostegno della richiesta del governatore Attilio Fontana: è inaccettabile rischiare di morire di burocrazia”. Lo afferma il segretario della Lega Matteo Salvini sulla denuncia del governatore della Lombardia sullo stop dell’Iss alla distribuzione di mascherine con tessuti del Politecnico. “Domani dirò a Conte di sbloccare subito la burocrazia per distribuire le mascherine – ha aggiunto Salviini – . Poi faremo tante proposte concrete per la salute dei cittadini”. Il segretario della Lega incontrerà, insieme agli altri leader dell’opposizione il premier a Palazzo Chigi.
Il governatore del Veneto, Luca Zaia è entrato nella questione chiedendo alla Protezione Civile che si interrompa l’ordinanza che prevede il sequestro delle mascherine chirurgiche, “perchè è giusto che i rivenditori, supermercati e farmacie, le possano comprare. Ma per farlo non ci devono essere i sequestri alle Dogane”. “Noi siamo rimasti le prime tre settimane, anche negli ospedali, con la quasi totale assenza di questi dispositivi, e questo ha permesso la diffusione del contagio. Oggi le mascherine ci sono, da una settimana le stiamo fornendo a tutti. Noi in Veneto, grazie al sostegno di una grande azienda, le abbiamo realizzate anche ‘in casa’”.
Sulla questione è intervenuto anche il commissario Domenico Arcuri il quale ha ricordato che l’Italia ha acquistato 300 milioni di mascherine e i dispositivi “arriveranno progressivamente nei magazzini della protezione civile e verranno distribuiti con il criterio che abbiamo concordato con la totalità delle regioni, anche per garantirci assoluta trasparenza ed evitare asimmetrie”. Inoltre, ha aggiunto Arcuri, ieri è stata consegnata una “quantità sufficiente di mascherine all’ordine dei medici”. ” Pensiamo – ha concluso – che anche loro devono essere dotati di una sorta di ‘magazzino di scorta’, in modo da poter sopperire o aggiungere dotazioni che vanno direttamente a loro”. “Abbiamo fatto molti passi avanti nella produzione nazionale di mascherine in una settimana. Le prime 25 aziende della filiera della moda da ieri producono 200 mila mascherine chirurgiche al giorno. Hanno un piano per andare a 500 mila al giorno la prossima settimana e a 700 mila quella successiva; le aziende del settore dell’igiene personale da ieri fanno 250 mila mascherine al giorno, arriveranno a 400 mila la prossima settimana, a 750 mila quella successiva”.
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