Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per parlare della richiesta di risarcimento avanzata dall’Inps nei confronti di due ragazzine, divenute orfane per l’assassinio della madre a opera del padre poi suicidatosi, colpite più di ogni altro dalle conseguenze del delitto.
“Il fatto che il presidente della Repubblica si sia interessato alle mie nipoti mi rassicura, finalmente, su una vicenda che non ci ha fatto dormire” a lungo. “Per noi Mattarella è un faro e ci commuove apprendere che una figura del suo spessore abbia deciso di aiutarci. Grazie”, afferma Alessio Biagi, lo zio delle minori, oggi di 14 e 12 anni.
Il Governo sta seguendo da vicino il caso di Massa Carrara. E’ quanto si legge in una nota del ministero del Lavoro: già ieri le ministre Elena Bonetti e Nunzia Catalfo, hanno avuto un colloquio dal quale è nata l’intenzione di convocare un tavolo tecnico. Nei prossimi giorni le ministre, insieme a Roberto Gualtieri, incontreranno il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, per trovare una soluzione che tuteli tutte le persone coinvolte nella vicenda, a cui lo Stato è umanamente vicino.
Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, interviene a Radio Capital: “La lettera con la richiesta di risarcimento è un atto dovuto, ma l’Inps ha già contattato i familiari avvisandoli che non ci sarà alcun atto esecutivo”.
LA VICENDA
Uccise l’ex moglie, feri’ gravemente l’uomo che credeva erroneamente essere il suo rivale in amore e si suicido’. Una tragedia avvenuta il 28 luglio 2013 a Marina di Massa (Massa Carrara), che ha reso orfane due bambine le quali ora, in quanto eredi dell’uomo che sparo’, sono state chiamate dall’Inps a pagare 124.000 euro. Questa la spesa sostenuta dall’Istituto come indennita’ di malattia e per l’assegno di invalidita’ erogato all’uomo sopravvissuto. Marco Loiola, 40 anni, operaio, quel giorno d’estate di sei anni fa uccise la ex moglie, Cristina Biagi, 38 anni, sparandole all’interno del ristorante dove la donna lavorava suicidandosi subito dopo. Poche ore prima Loiola aveva tentato di uccidere un amico della coppia: raggiunto da sei colpi di pistola l’uomo riusci’ a sopravvivere, con conseguenze per le quali l’Inps ha ora chiesto il conto alle due figlie di Loiola. Una “richiesta legittima, anche se immorale – spiega Francesca Galloni, avvocato della famiglia Biagi -. Se Loiola fosse stato ancora in vita, ovviamente l’Inps avrebbe chiesto a lui la somma. La legge prevede che si rifaccia sulle eredi”. Le due ragazzine, dopo la morte dei genitori, hanno ereditato un immobile, la cui vendita tra l’altro non copre la cifra dovuta all’Inps e “una pensione che il nonno, loro tutore, mette da parte per il loro futuro”, spiega l’avvocato. “Purtroppo – aggiunge – e’ previsto anche il recupero coattivo, se la somma non verra’ erogata nei tempi. Per questo ho chiesto un incontro con Inps, sperando che, valutando la situazione, receda dalla richiesta o che si arrivi a transare una cifra inferiore, che possa essere pagata nel tempo dalle figlie di Cristina Biagi, che ricordo essere una vittima di femminicidio”. Lo zio delle due ragazzine, Alessio Biagi, in un post su Fb firmato anche dai nonni materni, si rivolge pure al Capo dello Stato Sergio Mattarella, parlando di una “vicenda legale umanamente orribile”. “Questa e’ la nostra battaglia”, spiega: spesso si dimentica “cio’ che queste tragedie lasciano indietro: figli, in molti casi minorenni, affidati alle cure dei nonni, degli zii, che hanno il difficile compito di crescere, educare, arginare con tutto l’amore possibile un vuoto ed un dolore comunque impossibile da colmare. Nel nostro caso” si “e’ aggiunta una richiesta di risarcimento. Questa e’ la vicenda della famiglia Biagi, invitata a pagare una cifra mostruosa per evitare un procedimento giudiziario, che rendiamo pubblica per sensibilizzare l’Italia”. Gia’ intervenuta la vice presidente della Camera, Mara Carfagna, chiedendo al presidente dell’Inps Pasquale Tridico di occuparsi personalmente del caso: “La richiesta dell’Inps e’ legittima”, spiega, ma “in sostanza si tratta di una grave ingiustizia e di un’ulteriore sofferenza inflitta a due ragazzine gia’ travolte da una immane tragedia”.
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