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Nuova Imu da 8,6 per mille, sindaci possono azzerarla

L’aliquota base della nuova Imu, frutto della fusione tra Imu e Tasi, sarà dell’8,6 per mille e i sindaci potranno aumentarla fino a un massimo del 10,6 per mille. Lo prevede la bozza della manovra. Solo nel 2020, ed entro il livello già stabilito per le due imposte, la nuova Imu potrà essere portata fino all’11,4 per mille. Con delibera comunale si potrà decidere anche di ridurla fino ad azzerarla. I sindaci potranno decidere di annullare anche il prelievo su ville, castelli e abitazioni di pregio, per i quali l’imposta si applica anche quando sono prima casa.
Le case date in affitto a canone concordato continueranno a godere dello sconto del 25% anche con la nuova Imu. Lo stabiliscono le norme sulla fusione di Imu e Tasi contenute nella bozza della manovra, nelle quali si precisa che “l’imposta è ridotta al 75%”.

Tassato anche il polistirolo. Saltata la norma che stanziava 100 milioni per le indennità dei ministeri. Cambia anche la norma sulle auto aziendali, salve le ecologiche.

“Questa è una manovra da sostenere, è migliorata, grazie anche al lavoro del Movimento 5 Stelle”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a margine della visita in Marocco. Il leader di Italia Viva, Renzi: “Lavoreremo in Parlamento per eliminare le tasse su auto aziendali, plastica e zucchero. Chiedo a tutti di darci una mano e seguire la nostra battaglia in Parlamento”.

“Dopo i ct della nazionale ci sono i Ct della legge di bilancio”: il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, in visita a Washington, polemizza con chi critica la manovra e in particolare con Matteo Renzi. “Si poteva fare di piu’ e meglio? Sicuramente si’, ma con quali risorse?Siccome sono tutti fenomeni, Ct della legge di bilancio, ti dicono cosa togliere ma non ti dicono mai da dove prendere”, ha detto alla stampa italiana, ricordando che Renzi aboli’ la web tax e ora vuole cancellare anche la plastic tax.

“Grazie al M5S abbiamo tolto cento milioni per le indennità dei ministeri, soldi in più. Penso sia stata una scelta giusta del M5S e una vittoria per il paese.”. Lo sottolinea il viceministro al Mise Stefano Buffagni. “Non si è abbastanza fatto per aiutare le imprese. La norme sulle auto aziendali è stata modificata grazie al nostro intervento ma a me non piace, per me non è abbastanza, così si fa pagare solo chi già paga. Di lavoro ce ne sarà da fare tanto in Parlamento non dobbiamo aver paura di queste discussioni”. Lo afferma il viceministro Stefano Buffagni su Fb.

Le aziende e i lavoratori autonomi potranno detrarre integralmente l’Imu già dal 2022 sugli immobili usati per l’attività. E’ quanto scritto nella bozza di manovra. Per quell’anno, finora era prevista una deducibilità al 70%. Restando ferme “le percentuali di deducibilità parziale per i periodi d’imposta 2019 (50%), 2020 e 2021 (60%)”.


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