E’ guerra totale tra il vicepremier Luigi Di Maio e Atlantia. Mentre rimane sempre alto lo scontro tra la Lega e M5s sul ruolo che la concessionaria autostradale dovrebbe avere nella partita di Alitalia. “Atlantia e’ decotta, non puo’ essere coinvolta”, dice il vicepremier Luigi Di Maio che a Borsa aperta spiega anche il perche’: “Se abbiamo detto a Genova che revocavamo le concessioni autostradali, il giorno in cui in maniera coerente lo faremo quell’azienda perdera’ valore in Borsa.
Se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei”. A stretto giro arriva la replica della societa’ che parla di “grave danno reputazionale” e di “dichiarazioni che perturbano l’andamento del titolo”, tanto da “riservarsi di attivare ogni azione e iniziativa legale a tutela”. Non passa che qualche ora e Di Maio contrattacca. “I Benetton sono stati piu’ veloci oggi a rispondere al sottoscritto (minacciando azioni legali) che a chiedere scusa ai familiari delle vittime” di Genova. Se a questi gruppi di potere tocchi il portafogli e’ la fine”.
Dalle opposizioni a Confindustria si levano una serie di critiche nei confronti di Di Maio. Pd e Forza Italia lamentano il rischio di turbare i mercati e chiedono l’intervento della Consob, che comunque gia’ da giorni segue con attenzione l’andamento del titolo che, dopo lo scossone di ieri, oggi ha chiuso poco mosso (-0,26%). Gli industriali leggono “con stupore le parole del vicepremier” grillino e chiedono un intervento del premier: “non si governa con l’ansia e il rancore e che la politica dovrebbe avere il senso del limite”.
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Ma il duello è continuo anche all’interno della maggioranza, con un botta e risposta tra il ministro dei trasporti Danilo Toninelli e il titolare del turismo Gian Marco Centinaio che intervengono ad una stessa iniziativa delle Fs ma appaiono comunque plasticamente lontani. Di certo il tempo stringe e si guarda ormai alla possibile mediazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per uscire dall’empasse, come già accaduto su altri dossier. “Hanno messo un veto su Atlantia? Mi portino un’alternativa”, chiede il ministro Centinaio, che avverte: “Non si governa con i no, si governa dicendo ‘no perché ho quest’altra proposta’, allora ce la mettano sul tavolo”. Parole che innescano uno scambio a distanza ravvicinata con il collega di governo, il titolare dei trasporti grillino Toninelli. “Centinaio sa perfettamente che le soluzioni stanno arrivando. Ci stiamo lavorando”, risponde incalzato dai cronisti Toninelli, che gela la Lega chiarendo che finora l’ipotesi Atlantia “non è mai esistita” (la società non ha infatti presentato alcuna offerta formale, mentre sul tavolo ci sono la proposta del presidente della Lazio Claudio Lotito e l’interesse concreto del Gruppo Toto). C’è però un altro aspetto che non va giù al M5s, che continua a ribadire che concessione e Alitalia sono due cose slegate: “Non vorrei che la Lega facesse l’avvocato dei Benetton”, rincara Toninelli, che sulla revoca della concessione sta attendendo il parere della commissione giuridica indipendente. La controreplica arriva a stretto giro sempre da Centinaio: l’importante è che arrivi “qualcuno con un piano industriale serio” e “dire no a priori senza alternativa diventa rischioso”.
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