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Conte vede Macron, dialogo aperto su conti e nomine Ue

I dossier erano troppo importanti per rinunciare. E nonostante lo slittamento dei tempi del vertice dei paesi del Sud Europa a Malta, che ha fatto saltare più di un bilaterale in agenda, alla fine il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron sono riusciti a ritagliarsi un colloquio.

Consapevoli del fatto che, dopo le frizioni del passato, questa volta gli interessi dei due leader potrebbero convergere. Macron è infatti alla ricerca di sponde sulle nomine dei top job, dossier sul quale si è duramente scontrato con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Mentre Conte vuol dare impulso al lavoro diplomatico per scongiurare la procedura di infrazione contro l’Italia. Il premier ha ripetuto più volte che non servono azioni “muscolari” ma bisogna puntare sul dialogo. Per questo, visti i tempi strettissimi, la procedura di infrazione è stato il tema centrale del colloquio. Conte, secondo quanto si è appreso, ha aggiornato l’inquilino dell’Eliseo sulla posizione italiana, tornando ad assicurare che Roma terrà i conti in ordine. E mentre da Roma Salvini lanciava l’ennesimo aut aut a Bruxelles da un lato (“se ci chiederanno di alzare le tasse gli diremo di no”) e al governo dall’altro (“il governo ci sarà se scommette sulla scelta di tagliare le tasse”), il premier è andato avanti nel lavoro di mediazione. La foto che ritrae Conte seduto su un divanetto rosso mentre dialoga sorridente con Macron sembra scacciare l’ostentata freddezza di pochi mesi fa, quando proprio al vertice dei paesi del Sud Europa, in quella occasione a Cipro, i due leader non si rivolsero nemmeno la parola.

Il clima è cambiato e ora, a meno di una settimana dal vertice europeo dedicato ai top job europei, la necessità di sciogliere più di un nodo rasserena gli animi. Tanto che fonti di Palazzo Chigi sottolineano come sia stato proprio Macron a chiedere il bilaterale. La partita del presidente francese del resto non è da poco, e punta dritta alla Bce. Ma nello scacchiere delle nomine resta ancora apertissima quella sulla guida della Commissione europea che vede lontani il leader francese e la cancelliera tedesca che sostiene senza riserve il candidato popolare Manfred Weber. Ed è qui che, non solo l’Italia, ma tutti i paesi dell’Europa del sud posso avere un ruolo importante. Non è un caso che Conte abbia fatto un richiamo all’unità e che lo stesso Macron abbia precisato che i leader europei vanno individuati in modo unitario. L’idea è creare un fonte del sud, in grado di presentarsi compatto. Del resto, sottolineano fonti italiane, contrariamente ai paesi Visegrad che si muovono sempre come un blocco unico, quelli del Sud vanno spesso ognuno per la sua strada, perdendo forza. “E’ stato uno scambio franco tra due Paesi importanti dell’Unione europea”, spiegano fonti italiane.

    Paesi che possono aver bisogno del sostegno l’uno dell’altro su dossier cruciali, sia in casa che a Bruxelles.


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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