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Terremoto al Csm, si dimettono tre consiglieri

Terremoto al Csm, colpito dalla bufera sulle nomine nelle procure. Si è dimesso il terzo consigliere in due giorni: Lepre, dopo Spina e Morlini. Per tutti e tre, insieme ai togati Cartoni e Criscuoli (che si sono autosospesi) il ministro Bonafede ha chiesto la procedura disciplinare, avanzando contestazioni in più del Pg della Cassazione.  Il Guardasigilli, condividendo a pieno il provvedimento del procuratore generale della corte di Cassazione, ha avanzato ulteriori contestazioni.

Il plenum del Csm ha eletto all’unanimità i consiglieri togati Giovanni Zaccaro (Area) e Michele Ciambellini (Unicost) come nuovi giudici della Sezione disciplinare. Prendono il posto dei due consiglieri che si sono dimessi dal tribunale delle toghe. 

Lotti si difende su Facebook: “In questi anni ho incontrato decine di magistrati, per i motivi più svariati: se è reato incontrare un giudice non ho problemi a fare l’elenco di quelli che ho incontrato io, in qualsiasi sede. Mai sono venuto meno ai doveri imposti dalla Costituzione e dalle leggi. Procederò in tutte le sedi contro chi in queste ore ha scritto il falso su di me e lo farò a testa alta come un cittadino che crede nella giustizia e in chi la amministra”. 

“Chiederemo un’udienza la Capo dello Stato – ha detto Silvio Berlusconi – per esporre le nostre preoccupazioni e chiedere lo scioglimento del Csm”. Il leader di Forza Itlaia ha anche ribadiro la richiesta di una “commissione di inchiesta parlamentare” sulla vicenda.

Il Pg della Cassazione Riccardo Fuzio, nell’atto di incolpazione a carico dei 5 consiglieri togati, evidenzia che c’era una vera “strategia di danneggiamento” di uno dei candidati alla carica di procuratore di Roma, il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, che venne prefigurata nella riunione del 9 maggio scorso , organizzata dall’ex presidente dell’Anm Luca Palamara e Cosimo Ferri, con Luca Lotti e cinque consiglieri togati del Csm. Mentre si lavorava per “l’enfatizzazione” del profilo professionale del Pg di Firenze Marcello Viola, il candidato voluto dai politici e che è stato poi il più votato dalla Commissione per gli incarichi direttivi nella seduta del 23 maggio scorso. Anche il consigliere che poi l’avrebbe sostenuto in Commissione , Gianluigi Morlini, prefigurando come sarebbe andato il voto in Commissione, spiega quali sarebbero state le prossime mosse: ” noi contattiamo Creazzo e gli diciamo…Peppe guarda che qui noi ti possiamo votare. Ci sono cinque voti nostri e magari un laico. Ma tu qua perdi, che fai?”.


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