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Question time alla Camera, Bernini: ‘Mai detto stop al numero chiuso a medicina, superamento graduale’


Il question time della Camera. A rispondere alle domande dei deputati ci sono i ministri Musumeci, Bernini, Valditara e Calderoli.

Noi abbiamo intenzione di continuare a esercitare sulla base di un principio di equità, inclusività e democrazia lo svolgimento di questa riforma. Per la prima volta sono entrati tutti gli studenti che chiedevano di entrare: li stiamo formando, sono stati formati non solamente attraverso una didattica in presenza o a distanza, ma anche attraverso materiali che noi abbiamo messo a disposizione e piattaforme di simulazione”. Così la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, al question time alla Camera risponde a un’interrogazione sul semestre filtro di medicina. “Non abbiamo intenzione di tornare indietro perché consideriamo inaccettabile ritornare all’orribile mercato dei test e delle società che erogano finta formazione su test selettivi e non formanti dai quali tutti noi abbiamo convenuto di dover fuggire”, aggiunge. Bernini precisa quindi che “parlare di fallimento perché meno del 10% ha superato tutte le prove al primo colpo, significa non avere compreso il senso della riforma. Gli appelli sono due ed esiste una graduatoria di recupero. Siamo al primo tempo e mezzo di una procedura che si svolge in tre tempi ed è dunque fisiologico che una prova autentica produca risultati reali e diversificati”. “Questa è una riforma che cammina con gli studenti – sottolinea – Noi non avevamo certezze su quello che sarebbe accaduto e su quali sarebbero stati i risultati d’esame”. Per questo fa sapere che sono stati predisposti “dei correttivi”. Inoltre ieri, durante l’insediamento del nuovo Consiglio nazionale degli studenti universitari, “abbiamo deciso con loro di istituire un gruppo permanente di confronto su medicina, esattamente come con la conferenza dei rettori”. La ministra fa anche sapere che la discussione in merito alla riforma sarà oggetto di un’informativa chiesta al parlamento nella giornata di domani.

“Sulla trasparenza e sull’equità dei testi i dubbi sollevati sono un po’ smentiti dai fatti. Cineca, il consorzio che ha messo il super calcolo a disposizione di questa riforma, ha attivato un monitoraggio tecnologico senza precedenti: i milioni di dati analizzati ci dicono che non c’è stata alcuna fuga sistematica. Al primo appello su 55mila candidati solo 17 sono stati sanzionati per l’uso dei cellulari, cioè lo 0,03%. È un dato importante perché una parte della narrativa era legata a un’irregolarità del primo appello d’esame”, ha aggiunto la ministra.

  “Io ho incontrato tutti. La contestazione politica di Atreju era politica, in un contesto politico che ha indotto una reazione politica. Ma io istituzionalmente ho sempre incontrato tutte le rappresentanze e continuerò a farlo, ieri abbiamo fatto una riunione lunghissima e molto interessante”. Lo ha detto la ministra all’Università Anna Maria Bernini a margine del question time alla Camera.

“Il numero aperto non significa apriamo le porte dell’università e tutti studiano senza studiare, fanno esami senza fare esami e lavorano senza lavorare…E’ una promessa che nessuno farebbe. Noi abbiamo detto ‘prima vi formiamo e poi vi valutiamo, non vi facciamo imparare a memoria delle domande di quiz discutibili. Io non ho mai parlato di rottura del numero chiuso” a medicina. “A me piacerebbe superarlo ma lo si può superare solo gradualmente. Io da 12mila posti sono arrivata a 24mila e allargherò ancora”, ha aggiunto la ministra.

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