in

Gli asset russi congelati restano l’opzione UE preferita per sostenere Kiev, che preoccupa per la corruzione

Bruxelles – Prestiti all’Ucraina, nel momento in cui l’Ucraina e la sua leadership vengono travolti da accuse di corruzione. L’Unione europea si scontra con una realtà sempre più complessa, e una situazione dalla quale tirarsi indietro non è possibile. Ecco allora che i prestiti di riparazione concepiti per Kiev, attraverso gli asset russi congelati in Europa, finiscono con il produrre timori per ora velati ma pur esistenti attorno al tavolo dei Ventisette.

In Ucraina sarebbe stata messa in piedi una vera e propria organizzazione a delinquere per l’appropriazione indebita nel settore dell’energia. Secondo gli organi anti-corruzione la rete criminale si sarebbe già intascata circa 100 milioni di dollari (circa 86 milioni di dollari), e in queste attività spiccano i nomi di Enerhoatom,

Da parte europea arriva la condanna dell’Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE, Kaja, Kallas, che definisce 

Zelensky alla caccia degli asset russi congelati. “Porteranno benefici agli europei e agli ucraini”

Zelensky è intervenuto chiedendo e ottenendo la testa dei due ministri coinvolti, e questo è certamente un bene per lui e il suo Paese. Ma le perplessità non mancano. Del resto, ragiona a voce alta Kristunas Vaitiekunas, ministro delle Finanze della Lituania, “quali sono le opzioni? L’Ucraina è l’unica opzione“. La riunione del consiglio Ecofin viene inevitabilmente investita dallo scandalo corruzione in Ucraina, ma a detta della Lituania finché la guerra tra Kiev e Mosca prosegue deve proseguire anche il sostegno europeo.

Eelko Heinen, ministro delle Finanze olandese, prova a far finta di niente e minimizzare: “La lotta alla corruzione è una sfida contro cui l’Ucraina deve comunque continuare a impegnarsi”, taglia corto prima di prendere parte ai lavori in programma a Bruxelles.

Si può fornire denaro a chi ha persone accusate di corruzione che poi sono chiamate a gestire il denaro ricevuto? Questo il dilemma che aleggia sull’Unione europea, i cui Stati membri però sembrano doversi arrendere alle necessità di un conflitto in corso. Nessuno mette in discussione il sostegno all’Ucraina. Così i nordici e i baltici spingono per l’idea di schema di prestiti di riparazione attraverso gli asset russi congelati. Per la ministra della Finanze finlandese, Riika Purra, è il solo modo per evitare di gravare sui bilanci nazionali. La Lituania condivide questa linea e anche la presidenza danese del Consiglio dell’UE ritiene che i prestiti di riparazione tramite asset russi siano “l’opzione migliore”. Certo, ammette la ministra delle Finanze di Copenhagen, Stephanie Lose, “ci sono questioni da sciogliere”, ma ciò non toglie che “sono ottimista circa la capacità di trovare una  soluzione”, magari già al prossimo vertice dei leader di dicembre (18-19 dicembre).

La riunione del consiglio Ecofin del 13 novembre 2025 [foto: European Council]

I ministri economici dei Ventisette attendono che la Commissione europea metta sul tavolo la proposta per uno schema di riparazione, e mentre in sede di Ecofin i ministri ragionano tra loro su cosa fare, la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, anticipa ciò che sarà. Intervenendo in Parlamento europeo riunito a Bruxelles in sessione plenaria anticipa che allo studio ci sono tre opzioni. “


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


Tagcloud:

Von der Leyen vuole scippare a Kallas l’intelligence europea