Bruxelles – 150 milioni di euro oggi, altri 250 tra agosto e settembre. In linea con quanto annunciato il 19 luglio nella lettera d’intenti tra Bruxelles e Ramallah, l’Unione europea ha erogato la prima tranche di sostegno finanziario d’emergenza a breve termine all’Autorità nazionale palestinese (Anp). Un’assistenza vitale per affrontare le esigenze finanziarie più urgenti dell’Anp e fondamentale per sostenere il programma di riforme concordato con Bruxelles.
La priorità è far fronte al blocco delle entrate fiscali dell’Anp imposto da Israele, che sta paralizzando la macchina pubblica in Cisgiordania e nei territori palestinesi occupati. Questa prima rata include 58 milioni di euro in sovvenzioni per pagare gli stipendi e le pensioni dei dipendenti pubblici e sostenere le famiglie più vulnerabili. I restanti 92 milioni di euro sono forniti dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) all’Autorità monetaria palestinese attraverso una linea di credito dedicata.
I successivi pagamenti di questo sostegno finanziario a breve termine dovrebbero seguire nei mesi di agosto e settembre, a seconda dei progressi nell’attuazione dell’agenda di riforme da parte dell’Anp. “La nostra assistenza d’emergenza di 400 milioni di euro sostiene un programma di riforme sostanziali e apre la strada alla ripresa e alla ricostruzione di Gaza”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, secondo cui “un’Autorità palestinese forte e riformata è fondamentale per il nostro obiettivo comune di una soluzione a due Stati“.
Secondo l’intesa siglata il 19 luglio, entro fine agosto il governo di Mohammed Mustafa dovrà riuscire a razionalizzare la spesa pubblica, riducendo le spese ricorrenti di almeno il 5 per cento rispetto all’anno precedente, istituire l’età pensionabile per tutti i lavoratori della Cisgiordania, pubblicare una nuova legge sulla protezione sociale e preparare un piano di riforma dell’istruzione. Tra le azioni preliminari concordate, figura anche l’approvazione di una legge sui pagamenti elettronici e il miglioramento dell’accesso alla giustizia e ai meccanismi di reclamo per i cittadini nei confronti degli enti governativi.
A quel punto, all’inizio di settembre, la Commissione presenterà una proposta legislativa per un programma globale per la ripresa e la resilienza della Palestina, che sarà concepito per aiutare l’Autorità Palestinese a raggiungere l’equilibrio di bilancio entro il 2026 e garantire la sostenibilità finanziaria a lungo termine. Sempre con il vincolo dell’attuazione delle tappe di riforma concordate, per fare in modo che l’embrione statale palestinese diventi una vera e propria macchina pubblica e un interlocutore stabile e credibile nello sforzo diplomatico verso la creazione di uno Stato di Palestina.