in

Orbán a sorpresa in Ucraina. A Kiev per “discutere di pace” con Zelensky

Bruxelles – Sono bastate 24 ore alla guida della presidenza di turno dell’Ue perché Viktor Orbán si imbarcasse alla volta di Kiev, per la prima volta dall’inizio dell’aggressione russa nel febbraio 2022. Il primo ministro ungherese, l’anello debole nel supporto incondizionato di Bruxelles all’Ucraina, ha incontrato Volodymyr Zelensky per “discutere di pace in Europa”, ha fatto sapere su X il suo portavoce, Zoltán Kovács.

Una visita “nel solco delle decisioni dell’Ue”, ha commentato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. Un “progresso” nelle relazioni tra Kiev e Budapest, l’ha definita l’ambasciatore americano in Ungheria, David Pressman. Di certo, una visita inaspettata da parte del leader più filorusso dei 27, che sta bloccando ostinatamente circa 6,5 miliardi di euro in aiuti militari all’Ucraina attraverso lo European Peace Facility, dopo aver tenuto in ostaggio per mesi i 50 miliardi dello Strumento Ue per l’assistenza macrofinanziaria a Kiev.

Viktor Orban e Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Kiev, 2/7/24 (Photo by Genya SAVILOV / AFP)

“I colloqui si concentreranno sulle possibilità di raggiungere la pace e sulle questioni attuali delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Ucraina”, ha precisato ancora Kovács. Secondo quanto riportato dal The Guardian, la visita di Orbán a Zelensky è stata pianificata dopo che i due Paesi hanno trovato un accordo sulla questione dei diritti delle comunità magiare in Ucraina, che vivono al di là del confine con l’Ungheria. La questione della minoranza ungherese è stata anche la principale motivazione con cui Budapest ha giustificato la sua strenua opposizione all’inizio dei negoziati di adesione all’Ue con l’Ucraina.

Nel bilaterale, i due leader hanno “accettato di lasciarsi alle spalle le controversie del passato e di lavorare per migliorare le relazioni bilaterali, puntando a un accordo di cooperazione globale per l’Ucraina“, ha fatto sapere Kovács. Il portavoce ha inoltre sottolineato che

La scelta di recarsi a Kiev a un giorno dall’insediamento alla guida semestrale del Consiglio dell’Ue è un segnale importante da parte di Orbán. L’impegno sull’Ucraina è uno dei timori maggiori che i leader europei hanno segnalato riguardo la presidenza ungherese dell’Unione. Budapest “

Con l’impegno sull’Ucraina, che Orbán ha definito “la questione principale dei prossimi 6 mesi di presidenza ungherese dell’Ue”, il premier sovranista manda un messaggio anche alle destra europea, nel bel mezzo di un processo di riconfigurazione politica. La più solida alleata di Orbán in Europa, Giorgia Meloni, presidente dei Conservatori e Riformisti Europei, è allineata alla posizione del blocco di supporto incondizionato a Kiev. Tant’è che, dopo mesi di corteggiamenti, il gruppo di Ecr ha chiuso la porta al partito di Orbán, Fidesz, che all’Eurocamera risulta ancora tra i non iscritti.

Ora il primo ministro ungherese ha annunciato la nascita di una nuova alleanza, i ‘Patrioti per l’Europa’, con i populisti cechi di Ano (ex membri dei liberali) e i nazionalisti austriaci dell’Fpo (fuoriusciti dal gruppo sovranista Id, quello di Marine Le Pen e della Lega). All’alleanza hanno già aderito i portoghesi di Chega, mentre il Carroccio ammicca. Per creare un gruppo all’Eurocamera però, Orbán ha bisogno dell’adesione di partiti da 7 Paesi membri. Un atteggiamento meno oltranzista sull’Ucraina potrebbe attrarre altri ‘patrioti’, come i polacchi filoucraini di Diritto e Giustizia, ai ferri corti con Fratelli d’Italia in Ecr.


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


Tagcloud:

Per la Georgia il processo di adesione Ue è “di fatto” arrestato. A confermarlo è il Consiglio Europeo

Tra gli europei resta forte il sostegno all’Ucraina, anche inviando armi. Ma dicono “no” a un intervento delle truppe