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Tajani da portavoce a leader, una vita tra Forza Italia e Ue

Sarà il comitato nazionale di Forza Italia in programma entro l’estate a nominare ufficialmente Antonio Tajani reggente di Fi. Il numero due di Berlusconi, una vita nel partito azzurro, di fatto dovrà raccogliere un’eredità pesante ed il difficile compito – dopo la scomparsa di Berlusconi – di guidare Forza Italia fino al congresso ed oltre. La storia politica di Tajani, (70 anni il 4 agosto, romano di origini ciociare di Ferentino), è legata agli albori di Fi.

Giornalista, prima ai microfoni dei Gr Rai e poi alla guida della sede romana de ‘il Giornale’, l’attuale numero uno azzurro passa alla politica con Berlusconi diventando il suo portavoce, raccogliendo il testimone della breve esperienza di Jas Gawronski a Palazzo Chigi. Eletto eurodeputato per la prima volta nel 1994, Tajani farà dell’Europa la “sua casa” con una lunga carriera che lo vedrà arrivare ai vertici delle istituzioni. Alle amministrative del 2001 è candidato a sindaco di Roma per la Casa delle Libertà, dove raggiunge il ballottaggio da cui però esce sconfitto a favore di Walter Veltroni (venendo comunque eletto in consiglio comunale). Due volte commissario europeo, (ai Trasporti 2008-2010 e poi all’Industria 2010-2014) e vice presidente della Commissione e poi presidente dell’Eurocamera nel 2017.

Punto di riferimento del partito Popolare europeo, nel 2002 diventa uno dei vicepresidenti. Con l’avvento di Mario Draghi a Palazzo Chigi, Tajani viene indicato nella rosa dei nomi di Fi per la composizione della squadra di governo. Alla fine resterà fuori dall’esecutivo, ma Berlusconi lo stesso giorno in cui sono resi noti i ministri, lo nomina coordinatore unico del partito, carica che si aggiunge a quella di vicepresidente ottenuta nel 2018.

Alle ultime elezioni, Tajani viene eletto alla Camera ed entra nel governo Meloni con l’incarico di vicepremier, ministro degli Esteri e capo delegazione della compagine azzurra. Da ragazzo militò nel Fronte Monarchico Giovanile, è laureato in Giurisprudenza, parla inglese, francese e spagnolo, è sposato, ha due figli. Molto riservato sulla sua vita privata, è impegnato nel sociale con il sostegno ad una comunità di recupero per tossicodipendenti del frusinate a cui – ha annunciato qualche anno fa – devolve la sua pensione da ex vice presidente della Commissione europea.


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