“Congratulazioni per l’accordo raggiunto ieri sera a Ohrid nel dialogo facilitato dall’Ue. L’accordo sulla via della normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia e il suo allegato sono importanti per la pace, la stabilità e la prosperità per l’intera regione dei Balcani Occidentali. L’implementazione è ora fondamentale”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, salutando l’intesa raggiunta ieri in tarda serata a Ohrid, in Macedonia del Nord, tra il presidente serbo, Aleksandar Vucic, e il premier del Kosovo, Albin Kurti, con la mediazione dell’alto rappresentante Ue, Josep Borrell.
“Speriamo che il diavolo non si nasconda nei dettagli e che l’intesa concordata ma non firmata non sia un altro inganno balcanico! Diversamente si tratterebbe di un traguardo storico che annuncerebbe una tanto attesa primavera nei rapporti tra le due maggiori nazioni balcaniche, Albania e Serbia”. Lo scrive in un tweet il premier albanese, Edi Rama, salutando l’accordo raggiunto ieri sera a Ohrid sulla normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina. Rama si congratula “sinceramente con i quattro protagonisti al tavolo di Ohrid”, auspicando che presto “l’accordo non firmato si trasformi in una nuova realtà irreversibile tra Kosovo e Serbia, albanesi e serbi, Balcani occidentali e Ue”.
Vucic, non firmo accordi con la cosiddetta Repubblica del Kosovo – Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto che nell’incontro di ieri a Ohrid con il premier kosovaro Albin Kurti, così come in qualsiasi altro luogo, ha ribadito le linee rosse della Serbia che riguardano il no al riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo e alla sua ammissione all’Onu. “Lo dico anche oggi, che nessuno può imporre un obbligo legale alla Serbia. Per questo non abbiamo firmato nè quello che la Ue definisce un accordo nè l’allegato. La Serbia è pronta a lavorare all’attuazione fino alle linee rosse”, ha detto Vucic in una conferenza stampa a Belgrado all’indomani della maratona negoziale di ieri nella cittadina macedone, conclusasi in tarda serata.
La Serbia, ha osservato Vucic, è uno stato legalmente riconosciuto a livello internazionale, e per questo non intende concludere accordi legali internazionali con la cosiddetta Repubblica del Kosovo. “Non ho firmato poichè non voglio approvare accordi legali internazionali con il Kosovo. Sto attento a ogni parola che pronuncio. E’ difficile dimostrare l’esistenza di un accordo senza alcuna firma, ma io ovunque sottolineo inequivocabilmente le linee rosse della Serbia che si riferiscono in tutta chiarezza al non riconoscimento del Kosovo”, ha affermato il presidente.
I colloqui di ieri, ha detto, come in tutte le altre occasioni, non sono stati facili poichè le due parti hanno quasi sempre interessi opposti. Le parti tuttavia, ha aggiunto, hanno constatato che l’accordo e il suo allegato diventeranno parte costitutiva del processo di adesione alla Ue. “Noi non dipenderemo più dalla buona volontà di Pristina, e questo è un cambiamento positivo nel quadro negoziale, bensì da quello che saremo in grado di fare”, ha affermato Vucic sottolineando come la parte kosovara si sia impegnata ad attivarsi concretamente per la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo. Nel suo intervento Vucic ha letto il testo dell’allegato, osservando come Serbia e Kosovo si impegnino con esso ad attuare tutti gli obblighi previsti. Nei prossimi giorni, ha aggiunto, avrà consultazioni con i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari per concordare la linea d’azione. “Ora sappiamo che da quello che riusciremo fare dipenderà il nostro percorso europeo”, ha detto Vucic,
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