Il centrodestra riconquista il Lazio e lo fa con una vittoria netta trainata da Fratelli d’Italia, che vince ovunque e si conferma il primo partito con oltre il 34% superando il risultato delle politiche dello scorso settembre quando aveva ottenuto il 31,44%, prendendo come riferimento la Circoscrizione Lazio del Senato. Una vittoria netta. Francesco Rocca, il manager della sanità con il culto del fare voluto dalla premier Giorgia Meloni, è il nuovo governatore con il 49,92% quando sono state scrutinate 2.031 sezioni su 5.306. Il centrodestra vince anche a Roma, che stavolta non premia il centrosinistra, fiaccato anche dall’astensione record. E tramonta così il campo largo, l’alleanza Pd-M5s, al governo della regione con Nicola Zingaretti. Non ce l’ha fatta il candidato dem Alessio D’Amato, assessore alla sanità uscente in prima linea nella battaglia contro il Covid, che ottiene il 36,56%, in termini percentuali più di quel 33% con cui Zingaretti vinse nel 2018, anche se con oltre un milione di voti e un’affluenza al 66,55%. Il Pd però tiene con circa il 21% in linea con il 21,25% delle regionali del 2018 ed anzi migliora rispetto al 18,32% delle ultime politiche. Non riesce l’exploit a Donatella Bianchi, la giornalista Rai, in corsa per i Cinque Stelle che si ferma a circa il 12%. Anzi i pentastellati arretrano: alle regionali del 2018 Roberta Lombardi prese il 27%, mentre alle politiche il M5s aveva il 14,8%. Ora come voto di lista si attesta a poco più del 9%.
A pesare sul risultato l’astensione record, l’affluenza nel Lazio si è quasi dimezzata rispetto alle precedenti regionali del 2018 passando dal 66,55% al 37,2%. Il record negativo è stato a Roma dove l’affluenza si è fermata al 33,11% contro il 63,11% delle regionali del 2018. Ha votato un elettore su tre, mentre quasi il 70% ha disertato le urne, specie in periferia. Alle comunali dell’ottobre 2021 al primo turno andò a votare il 48,54% e al secondo turno il 40,68% degli aventi diritto. Solo in centro e nelle zone semicentrali, Ztl compresa, si è votato un po’ di più: 39,16% nel II municipio (Parioli-Trieste) e nel I municipio, cioè il centro storico 35,48%. Il record dell’astensionismo, con il 27,55% di affluenza, c’è stato nella periferia di Tor Bella Monaca seguita da Ostia con il 29,89%. La vittoria di Rocca restituisce un quadro politico regionale ridisegnato, come era già nelle premesse della sfida elettorale. Il centrodestra, trainato da Fdi e dal candidato voluto dalla premier Meloni, va oltre anche quel quasi 45% ottenuto alle politiche e il 36% delle regionali del 2018 è un ricordo lontano. Fratelli d’Italia si conferma primo partito e vince ovunque, con oltre il 33%, un balzo netto rispetto all’8,69% delle regionali del 2018. Forza Italia e Lega restano ai livelli delle politiche, intorno al 6%. E traina la vittoria con punte del 44% in provincia di Latina e quasi del 42% a Viterbo. Due province dove Rocca fa il pieno: a Latina con il 73,14% e nella Tuscia con il 63,65% con 50 sezioni scrutinate su 295, Il centrodestra vince anche Roma con il 46,36% ottenuto da Rocca, superando il 40,60% delle politiche, quando sono state scrutinate circa il 40% delle sezioni. FdI si conferma primo partito con oltre il 33%, più del 30% delle politiche, prendendo come riferimento la circoscrizione Lazio 1 della Camera e va ben oltre il 17,42% delle comunali del 2021. Il partito della premier Meloni è primo in tutti i municipi e in centro è al 26,76%, davanti al Pd che si attesta al 25,07%. Nella Capitale il centrosinistra con il 39% ottenuto da Alessio D’Amato va meglio del 30% delle politiche. Anche la formazione di Calenda non dà l’apporto sperato attestandosi al circa il 6%, contro il 9,42% delle politiche. Così il centrosinistra stavolta non vince. Roma non lo salva.
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