(ANSA) – ROMA, 25 APR – “Festeggiare il 25 aprile ci deve
sempre ricordare che democrazia e libertà nel nostro Paese sono
state ottenute con coraggio e forza, anche a costo della morte,
da chi si unì per combattere contro nazisti e fascisti che
quella democrazia e quella libertà non volevano riconoscere. Per
questo oggi in Italia è la festa della Liberazione dal fascismo,
non solo la festa della libertà. La radice della nostra storia
repubblicana è antifascista. Per questo spiace che Giorgia
Meloni, pur in uno sforzo che le riconosciamo ma che mantiene
una evidente reticenza, non riesca a dichiararsi antifascista”.
Lo dichiara il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia
commentando la lettera della premier Giorgia Meloni al Corriere
della Sera sul 25 aprile.
“Non si tratta di non aver nostalgie del fascismo ma di
riconoscersi nei valori della nostra Costituzione”, aggiunge
Boccia. “Chi parla di festa della libertà e non di festa della
Liberazione dimostra di non voler comprendere. Noi continueremo,
oggi e sempre, a difendere i valori dell’antifascismo e della
democrazia contenuti nella nostra Carta”. Critico anche il
senatore del Pd Marco Meloni. “Giorgia Meloni – scrive – sul
Corriere della Sera dice di non avere nostalgia del fascismo. E
ci mancherebbe. Però non riesce a dire che la Repubblica è
antifascista, nata dalla Resistenza. Non a caso nel simbolo del
suo partito arde ancora la fiamma che richiama la memoria della
nefasta dittatura fascista”. E Sandro Ruotolo, responsabile
Informazione, cultura, culture, memoria del Partito
Democratico., dichiara: “per noi resta la festa della
Liberazione perché senza la liberazione dal nazifascismo non ci
sarebbe stata la libertà. È evidente quindi che permane una
grave reticenza che non è superata dalle parole”. (ANSA).
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