(ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 09 MAR – Incontrando i
 partecipanti al convegno della ‘Cattedra dell’Accoglienza’, papa
 Francesco ha rimarcato più volte il tema dell’accoglienza,
 invitando a “portare avanti il vostro cammino di formazione, per
 poter sempre meglio vivere l’accoglienza e promuovere una
 cultura dell’accoglienza”. Facendo riferimento all’Antico
 Testamento, Bergoglio ha ricordato i numerosi passaggi in cui si
 citano “le tre persone alle quali si deve una speciale
 attenzione: la vedova, l’orfano e il migrante”. Parole che –
 sottolinea – “si ripetono più volte” nei testi.
   
 Francesco ha citato diversi passaggi della sua Enciclica
 ‘Fratelli Tutti’ spiegando che “per poter operare, per poter
 generare accoglienza, bisogna anche pensare l’accoglienza”.
   
 “L’accoglienza – una delle citazioni dell’Enciclica – è
 un’espressione dell’amore, di quel dinamismo di apertura che ci
 spinge a porre l’attenzione sull’altro, a cercare il meglio per
 la sua vita”. In un altro passaggio di ‘Fratelli Tutti’, il
 Pontefice rinnova l’appello ai Paesi del mondo a pensare “come
 famiglia umana” e non singolarmente. “I nazionalismi chiusi –
 ricorda Bergoglio – manifestano in definitiva questa incapacità
 di gratuità, l’errata persuasione di potersi sviluppare a
 margine della rovina altrui e che chiudendosi agli altri saranno
 più protetti. L’immigrato è visto come un usurpatore che non
 offre nulla. Così, si arriva a pensare ingenuamente che i poveri
 sono pericolosi o inutili e che i potenti sono generosi
 benefattori. Solo una cultura sociale e politica che comprenda
 l’accoglienza gratuita potrà avere futuro”. (ANSA).
   
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