Quarantacinque anni fa, il 16 marzo del 1978, il rapimento da parte delle Brigate rosse del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Un commando di terroristi intercettò la vettura dello statista democristiano in via Mario Fani, alla periferia nord di Roma, all’incrocio con via Stresa, bloccando la macchina che stava portando Moro a votare la fiducia al quarto governo Andreotti, uccidendo i cinque uomini della sua scorta, per poi sequestrare il presidente della Dc.
Iniziarono così i 55 drammatici giorni del sequestro Moro, che si conclusero con il ritrovamento il successivo 9 maggio del corpo dello statista all’interno del bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata a Roma in via Caetani, distante circa 150 metri sia da via delle Botteghe Oscure, sede nazionale del Partito Comunista Italiano, sia da Piazza del Gesù, sede nazionale della Democrazia Cristiana.
“Il 16 marzo 1978 le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro e uccisero barbaramente i 5 uomini della sua scorta. A distanza di 45 anni non dimentichiamo il sacrificio di questi servitori dello Stato e di un uomo delle istituzioni che tanto diede alla Nazione”. Lo scrive su Twitter la premier Giorgia Meloni ricordando il rapimento dello statista e l’uccione dei suoi agenti di scoirta
Il 16 marzo 1978 le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro e uccisero barbaramente i 5 uomini della sua scorta. A distanza di 45 anni non dimentichiamo il sacrificio di questi servitori dello Stato e di un uomo delle istituzioni che tanto diede alla Nazione. pic.twitter.com/E1Fn7DSZ67
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 16, 2023
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