Si profila il ballottaggio a Massa (Massa Carrara). Mentre sono 48 su 80 le sezioni scrutinate il sindaco uscente, recentemente sfiduciato, Francesco Persiani, fautore nel 2018 del passaggio della città al centrodestra, è avanti con il 34,12% delle preferenze, sostenuto da Forza Italia e Lega, ma non da Fratelli d’italia.
Al secondo turno sarà scontro diretto con il segretario comunale Dem Enzo Ricci, sostenuto da Partito democratico e Alleanza Verdi e Sinistra, con alcune liste civiche, che è a quota 30,31%.
Al terzo posto il candidato di Fratelli d’Italia Marco Guidi, con il 20,34% delle preferenze, seguito a notevole distanza dalla candidata di Movimento 5 Stelle e Unione popolare Daniela Bennati, al 5,69%. Si apre dunque la partita degli apparentamenti per il secondo turno, in un quadro che appare molto frammentato per entrambi gli schieramenti. Proprio le divisioni interne, tanto in casa del centrodestra, quanto in quello del centrosinistra, palesate nel primo turno rappresentano la variabile su cui si deciderà la guida della città al ballottaggio. Sulla carta il centrodestra, in caso di riunificazione, sommando le preferenze di Persiani a quelle di Guidi potrebbe poter contare su un ampio margine di vantaggio. Resta però forte l’incognita se davvero Fratelli d’Italia, tra gli artefici della sfiducia, e dunque della caduta a pochi mesi dal voto, di Persiani, intenda sostenere un secondo mandato del sindaco uscente. Le distanze sembrerebbero dunque davvero molte. La posta in gioco è però molto alta, soprattutto per il centrodestra che rischia altrimenti di perdere il governo della città, faticosamente conquistato appena cinque anni fa, dopo una lunga stagione del centrosinistra.
Anche nel campo del centrosinistra la partita delle possibili alleanze è tutta da costruire e rappresenta una strada molto in salita. Ci sarà da sondare con attenzione il Movimento 5 Stelle e Unione Popolare, uniti alle amministrative a Massa in una inedita alleanza. Anche in un’ottica di massimo allargamento sarà invece molto difficile trovare un interlocutore in una forza come ‘Massa Insorge’, rassemblement che spazia dai no vax ai delusi M5s e altri scontenti, davvero molto ritroso nei confronti dei partiti più tradizionali. Lo stesso vale probabilmente per la lista dei Repubblicani guidati da Guido Mussi, fieri della loro corsa indipendente a queste amministrative.
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