“Da ministro avrei redarguito il mio sottosegretario e gli avrei tolto la delega al Dap, perché un sottosegretario che viene a conoscenza di intercettazioni fatte in carcere non può regolarle come armi contundenti a un suo compagno di partito perché le usi contro un altro partito”. Così Claudio Martelli sullo scontro politico nato dal caso Cospito.
Martelli era il guardasigilli quando all’indomani della stragi del ’92 fu istituito il 41 bis. “Oggi ha ancora senso perché ci sono centinaia di boss detenuti”. Nel caso di un anarchico? “Si può accettare di discutere o abrogare una legge perché c’è un detenuto in sciopero della fame?”.
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