“Verso un diritto diseguale. È questo il modello che emerge con vivida chiarezza dalle recenti e del Governo di cui è parte”, secondo il Coordinamento di AreaDg che analizza gli aspetti principali della riforma proposta dal governo. “Eliminazione dell’abuso d’ufficio che, in concomitanza con la riduzione dei controlli devoluti alla Corte dei Conti, è destinata ad aprire una stagione nella quale la spesa dei fondi europei del Pnrr avverrà in modo magari più veloce ma sicuramente più esposto allo sperpero e all’approfittamento illecito da parte degli amministratori pubblici e degli imprenditori disonesti, oltre che condizionati da gruppi criminali”, spiega la nota.
AreaDg parla di “una precisa scelta di politica criminale che va criticata e contestata con tutti gli strumenti culturali e comunicativi a disposizione della comunità dei giuristi che chiamiamo alla mobilitazione”, concludono i magistrati.
Il ministro Nordio interviene in merito alla polemica con il presidente dell’Anm sul ddl Giustizia. “Se un magistrato singolarmente ritiene dal suo punto di vista che una legge sia sbagliata, nessuno ha il diritto di togliergli la parola o di dire che interferisce”. Ma se “il rappresentante di un sindacato di magistrati, prima che fosse noto il testo del disegno di legge, pronuncia tutta una serie di critiche severissime”, allora, “secondo me in corretto italiano significano interferenze”, afferma il ministro ribadendo che “l’interlocutore istituzionale del governo e della politica non è il sindacato, ma il Csm”.
“L’abuso d’ufficio – aggiunge Nordio – era ed è ancora un reato così evanescente che complica soltanto le cose senza aiutare minimamente, anzi ostruendo le indagini perché intasano le procure della Repubblica di fascicoli inutili disperdendo le energie verso reati che invece dovrebbero essere oggetto di maggiore attenzione”.
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