L’intelligence ucraina ha intercettato e reso noto l’audio di una conversazione telefonica tra ufficiali russi in cui dicono di essere stati loro a far saltare la diga di Kakhovka e non gli ucraini. Lo riporta Rbc-Ukraine. “Non sono stati loro (gli ucraini) a colpire la diga. C’è il nostro gruppo di sabotaggio. Volevano spaventare la gente con questa diga. Non è andata secondo i piani, ma più di quanto avessero previsto”, afferma l’ufficiale militare russo intercettato descrivendo le conseguenze dell’esplosione.
Mosca finora ha sempre negato di essere responsabile del crollo della diga, ma ci sono forti dubbi sulla sua versione e Kiev ha chiesto assistenza internazionale sul caso: “Oggi in Consiglio spiegherò che sono entrato in contatto con il procuratore generale dell’Ucraina e che è importante organizzare investigazioni nazionali e internazionali, con il coinvolgimento della Corte penale internazionale dell’Aia, sulla distruzione della diga di Kakhovka, e dobbiamo sostenere il procuratore in questo sforzo”, ha detto Didier Reynders, Commissario europeo per la Giustizia, arrivando al Consiglio in Lussemburgo.
L’intelligence ucraina ha postato su Telegram la clip audio di un minuto e mezzo in cui due militari russi intercettati affermano che è della Russia la
responsabilità dell’esplosione della diga di Kakhovka. Nella traduzione dal russo fatta dal Guardian, il primo militare afferma: “Il problema principale è che la centrale idroelettrica raffredda il loro reattore nucleare (della centrale di Zaporizhzhia)”. E il secondo risponde: “Non c’è problema. Esploderà e sarà tutto finito”.
Primo militare russo: “Quindi sono stati i nostri. Non sono loro (gli ucraini), sono i nostri”. E l’altro dice, “davvero, sono stati i nostri? Hanno detto che sono stati i khokhol (termine dispregiativo per gli ucraini) a farlo saltare in aria”. E il primo militare: ” Non l’hanno fatta saltare. Il nostro gruppo di sabotatori è lì. Volevano causare paura con questa diga. Non è andata secondo i piani. (il risultato è ) più di quanto avessero previsto”. E l’altro: “Sì, beh, naturalmente.
Sarà come Chernobyl, giusto?”. Il primo militare: “E’ stata costruita negli anni ’50. È andata giù velocemente, è andata giù (la centrale idroelettrica di Kakhovka)”.
E intanto l’operatore nucleare ucraino Energoatom ha informato stamane che “Il livello dell’acqua nel bacino di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stabile”. “Nonostante l’occupazione russa abbia minato la diga della centrale di Kakhovka, la situazione rimane stabile e sotto controllo”, si legge nel comunicato “Alle ore 08:00 (le 7:00 in Italia) del 9 giugno, il livello dell’acqua nel bacino di Kakhovka, vicino a Nikopol, era di 11,74 metri e nel bacino di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya di 16,66 metri, sufficiente a soddisfare le esigenze dell’impianto”, precisa Energoatom.
Da parte sua, il principale fornitore privato di energia elettrica in Ucraina, Dtek, non esclude possibili blackout nel Paese che in seguito all’attacco alla centrale idroelettrica di Nova Kakhovka: lo ha reso noto il direttore esecutivo della società, Dmitry Sakharuk, come riporta
Rbc-Ucraina. Sakharuk ha spiegato che la produzione di elettricità è aumentata nelle centrali ucraine in modo che i consumatori in
tutto il Paese non debbano subire blackout, ma non ha escluso questa possibilità durante le ore serali.
“La produzione di elettricità è sufficiente a coprire il fabbisogno dei consumatori, ma la situazione nel sistema energetico rimane difficile e la sera, a causa del numero limitato di unità di potenza in funzione, potrebbe verificarsi una carenza di energia”, ha affermato.
Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml