(ANSA) – ROMA, 16 MAR – “Dobbiamo smettere di pensare alle
edicole come un residuo del passato, come una sorta di cabina
telefonica nell’epoca dei cellulari. Possiamo avere un futuro”
dice il presidente degli edicolanti di Confcommercio (Snag),
Andrea Innocenti, che ha presentato oggi una ricerca condotta
dal Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, realizzata in
collaborazione con Format Research.
Le edicole oggi in Italia, emerge dall’analisi, sono circa
12mila e, di queste, quasi la metà svolge ulteriori attività
rispetto alla vendita di quotidiani e periodici che resta
comunque prevalente. Più di un italiano su tre va in edicola
ogni settimana con una spesa media di quasi 10 euro.
Tra il 2021 e il 2022 hanno registrato una contrazione del 3,5%,
ma il trend negativo si è fortemente attenuato rispetto agli
ultimi anni anche grazie alle misure di sostegno al settore che
hanno ridotto l’emorragia di imprese e che vanno, dunque,
confermate e incrementate. Infatti, è forte il rischio
desertificazione in molti comuni soprattutto laddove è più
fragile, esigua o addirittura inesistente la presenza di punti
vendita: il 25% dei comuni italiani non ha un’edicola mentre il
30% (circa 2mila e 500 comuni) ha solo una rivendita. La
sopravvivenza, lo sviluppo e la diversificazione della rete di
vendita delle edicole è, dunque, fondamentale per sostenere e
garantire su tutto il territorio nazionale la capillarità nella
diffusione dei giornali e dell’informazione sulla carta
stampata. L’83% degli italiani ritiene importante l’informazione
in edicola e per due clienti su tre la perdita del punto vendita
di fiducia determinerebbe un minore accesso all’informazione.
Non solo, per la quasi totalità dei clienti (96,2%) le edicole
rappresentano un presidio sociale e informativo. (ANSA).
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