“Ci sono molti libri di antropologia che parlano del tema dei colori. Tra i più famosi c’è quello di Michel Pastoureau, ‘Il piccolo libro dei colori’, che per esempio racconta come il colore del vestito da sposa in passato fosse rosso. Una cosa inimmaginabile oggi. Ma lo era perché il rosso veniva associato alla felicità, mentre oggi il bianco è il simbolo della purezza. I colori sono un elemento sociologicamente e culturalmente importante”. Così all’ANSA Andrea Volterrani, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Tor Vergata di Roma.
L’armocromia “è nata recentemente, con l’abbinamento dei colori non solo al modo di rappresentarsi ma a una valorizzazione legata anche allo stile di vita. Non è una questione superficiale e il tema non è generazionale, ma di classi sociali”, sottolinea il professore. La segretaria del Pd Elly Schlein “parla, attraverso l’armocromia, non alle persone più giovani, ma alla new middle class”. Una nuova classe sociale, individuata dal sociologo tedesco Andreas Reckwitz, “cosmopolita, attenta alla diversità, all’apertura all’alterità.
In contrapposizione ad altre classi sociali che evidentemente soffrono il cambiamento ma che, per esempio, in questo momento hanno preso il potere nel nostro Paese”.
La new middle class non guida l’Italia e “dubito che numericamente sia maggioritaria, ma è nuova e ha a che fare con un livello globale soprattutto nel mondo occidentale ma non solo”. Questo modo di costruire attenzione a questi temi “provoca una rottura e una discussione”, come è avvenuto proprio con il dibattito che si è aperto dopo l’intervista di Schlein a Vogue, in cui parlava di armocromia.
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