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Gasparri: “La creatività non va saccheggiata”

La tutela del diritto d’autore “deve essere a 360 gradi”. Per quanto riguarda la Rai “io ho sollecitato la commissione di Vigilanza e ho chiesto ai vertici dell’azienda pubblica anche attuali che venissero ascoltati gli autori attraverso il mondo associativo. Sono stati ascoltati, ma non è successo nulla. Ora si aggiunge la vicenda Meta”. Lo dice il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, introducendo la conferenza stampa con Afi Diritti musicali, sono veri diritti? Rai e Meta tutto quello che c’è da sapere e anche di più.
    “Io sono aperto a tutto ciò che è moderno, ma non a chi non paga le tasse né a chi non paga i diritti d’autore – aggiunge Gasparri – Rai, se ci sei, batti un colpo; mentre su Meta, credo abbia fatto bene il ministro Sangiuliano ad aprire un tavolo, perché in quel caso c’è lo strapotere di una Rai al cubo. Noi chiediamo che si riconosca il valore della creatività”. Quello che “l’Afi sostiene è giustissimo e le risposte evasive e fiacchette che ho ricevuto finora non le ho capite. Devono pagare il giusto, non si può saccheggiare la creatività”. Il presidente dell’Associazione fonografici italiani Sergio Cerruti, soffermandosi sul caso della Rai, ripercorre i due anni di battaglie e segnalazioni fatte dall’Afi, che sarebbero cadute nel vuoto, relativamente ai danni causati dal mancato pagamento dei diritti. L’azienda pubblica come risposta “si è spinta in cause multimilionarie”. Per questo “pur essendo un uomo di mediazione, sono stato costretto a prendere strade contro la mia natura, anche perché io amo la Rai e le sue migliaia di dipendenti, io difendo la Rai da se stessa nel momento in cui non funziona e si autodanneggia”. Cerruti annuncia, mostrando documenti e email che sosterrebbero a suo parere le ragioni dell’Afi, di aver “presentato presso la Procura di Roma una querela per truffa aggravata nei confronti dell’azienda pubblica, unita a tutta la documentazione che abbiamo raccolto”.
    Per lui “ora la palla ora ce l’ha la procura. Secondo me, costringendomi a questo passo, abbiamo perso tutti – aggiunge – questo modo di condurre la Rai l’ha portata a essere nemica di se stessa”.
Condivide la sua esperienza anche il maestro Beppe Vessicchio, che da quattro anni è in causa con la Rai per il pagamento di alcuni diritti: “Io parlo ufficiosamente anche a nome di tanti colleghi che per quieto vivere non sono ricorsi alle vie legali, perché questo avrebbe bloccato le loro collaborazioni con la Rai. Io stesso sono oggetto di una sorta di embargo da parte dell’ufficio scritture Rai. Quando mi si vede in tv, sono programmi realizzati in appalto, non ho a che fare per quelli con l’ufficio scritture”. Cerruti sottolinea che proprio per le battaglie dell’Afi “molti nostri associati ora hanno difficoltà a lavorare in Rai”. La decisione di querelare, conclude, “l’ho presa per difendere la legalità”.
   


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