Sugli obiettivi al 31 dicembre per ottenere la rata dei 19 miliardi e sulla proroga della decisione della Commissione “non si tratta di fare polemiche ma di prendere atto del fatto che sono questioni, evidentemente, che riguardano il precedente governo”. Lo ha detto il ministro degli Affari Ue Raffaele Fitto parlando con i cronisti al Pe. “Il governo – ha aggiunto – di intesa con i sindaci e con i ministeri dell’Interno e dell’Economia predisporrà delle risposte di chiarimento” all’Ue sui progetti sotto esame, tra i quali quello dello stadio di Firenze e del bosco dello sport di Venezia, “auspicando che si trovi una soluzione”.
“Con la Commissione faremo una verifica, e se dovesse emergere che c’è l’impossibilità, e in alcuni casi è cosi, di poter realizzare alcuni progetti al 2026, noi con l’Ue lavoreremo per trovare una soluzione tenendo conto che l’Italia presenterà nei prossimi mesi il RePowerEu per cui non può usare a debito ulteriore risorse se non con particolari autorizzazioni. Il governo presenterà una relazione completa che andrà a fotografare lo stato attuale anche con delle proposte di cambiamento che andranno affrontate d’intesa con l’Ue”. Lo spiega il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto ai cronisti al Pe.
Sul piano del Pnrr nel suo complesso “noi faremo le nostre previsioni di spesa. La data del giugno 2026 mi sembra di capire, non ve lo dico io, resta è quella del giugno 2026 ed è il motivo per cui chi si è insediato da qualche mese si pone il problema di quello che accadrà da qui al giugno del 2026. Qualcuno parla di irresponsabilità, io penso invece che ci sia grande responsabilità e senso di rispetto per le istituzioni per evitare di immaginare che questioni che oggi sembrano problematiche possano scoppiare tra un paio di anni. E’ molto più intelligente, costruttivo e utile al nostro Paese individuare criticità e soluzioni oggi”, ha spiegato Fitto. “Qui si tratta di parlare delle questioni con un approccio serio e responsabile ed è quello che il governo Meloni sta facendo dall’inizio o pensare che tutto possa essere buttato in polemica, non so a cosa serva”, ha aggiunto il ministro sottolineando: “io mi auguro che il confronto possa essere costruttivo sia rispetto a ciò che è stato fatto sia rispetto a ciò che possiamo fare”.
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