(ANSA) – ROMA, 19 MAG – “La proprietà intellettuale nell’era
 delle macchine intelligenti” è il panel che si è svolto nel
 corsodell’ultima giornata del secondo Festival Nazionale delle
 Università. Il dibattito si è concentrato sul come garantire
 tutela e protezione giuridica alle opere create
 dall’Intelligenza Artificiale, quali regole applicare e come
 stabilire il livello del contributo umano. Conferire la tutela
 del diritto d’autore è complicato, con norme che variano da
 Stato a Stato.
   
 I lavori sono stati introdotti da Cesare Galli (Università
 di Parma): “Dobbiamo avere lungimiranza sull’intelligenza
 artificiale. Ad oggi manca una visione del futuro che metta
 insieme giuristi, scienziati e tecnici”. Il panel è stato
 moderato dal giornalista Roberto Napoletano: “Non bisogna mai
 fermare la ricerca e l’innovazione. Non bisogna mai consentire
 che questo strumento, quello che il professor Galli ha chiamato
 “lo schiavo”, diventi padrone. E quindi tutelare il diritto
 d’autore, partendo dall’uomo, diventa fondamentale” Durante il
 dibattito, invece, Marco Conti (Bugnion SpA) ha dichiarato:
 “Nella mia esperienza la sinergia dei saperi è fondamentale
 anche a livello generazionale”.
   
 Per Valerio Lunati (European qualified patent attorney,
 Lunati&Mazzoni Srl)”proteggere le innovazioni delle aziende
 tecnologiche attraverso dei brevetti è fondamentale, ma ad oggi
 le problematiche sono molte ed è fondamentale riconoscerle per
 analizzarle”.   Silvia Scalzini (Università di Parma) ha invece
 detto: “per creare dipinti, testi ed opere, l’Intelligenza
 artificiale prende dati di opere che spesso sono coperte dal
 diritto d’autore. Il problema giuridico nasce perché senza
 autorizzazione l’intelligenza artificiale non può prendere
 determinati dati, attualmente online”. (ANSA).
   
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