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Dal folk alla trap, al Senato una proposta per la musica popolare

  Dalle bande alla trap, a patto che si tratti di musica popolare. In commissione Cultura al Senato è in discussione un provvedimento che punta a favorire questo genere di produzione artistica in tutte le sue forme: si tratti di “orchestre mandolinistiche e gruppi folk” o di musica “popolare contemporanea” ovvero “pop, rock, elettronica, rap, hiphop e trap”. Il testo base, adottato la settimana scorsa, parte da due proposte di legge, una della Lega a prima firma di Elena Testor e una di FdI a prima firma Paolo Marcheschi e il termine per gli emendamenti è stato fissato per il 18 aprile. 

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La finalità è quella di favorire le associazioni musicali amatoriali e “salvaguardare il valore culturale” di bande, orchestre e gruppi folk “quali presidi delle tradizioni e delle specificità territoriali” ma si punta anche a “sostenere le associazioni di musica popolare contemporanea”. Si prevede, tra l’altro, che una parte del Fondo unico per lo spettacolo che sostiene le attività musicali e di danza sia “riservata esclusivamente alla promozione e alla valorizzazione della musica popolare tradizionale e della musica popolare contemporanea”. Nel complesso, anche attraverso ‘bonus strumenti’, vengono stanziati circa 30 milioni di euro a decorrere dal 2023.

La proposta di legge prevede, tra l’altro, la definizione delle associazioni musicali amatoriali che vengono inserite in un registro online previsto in ciascuna Regione. A livello fiscale per queste associazioni spuntano una serie di agevolazioni, simili a quelle applicate per le società sportive dilettantistiche. Tra le altre, ad esempio, l’esonero dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili ma anche un’imposta forfettaria del 3% (al netto delle plusvalenze patrimoniali).

Al ministero per la Cultura verrebbe istituito un fondo per la promozione della musica popolare tradizionale e contemporanea con 5 milioni l’anno, volti a finanziare anche le attività delle associazioni e dalle scuole di musica iscritte nei registri regionali. Col via libera al provvedimento arriverebbe anche un ‘bonus strumenti musicali’. Dal 2023, con un tetto di 10 milioni annui, sarebbe previsto, per gli studenti tra i 5 e i 23 anni iscritti a scuole musicali un contributo una tantum “pari al 50% del prezzo finale, entro un limite massimo di mille euro, per l’acquisto di uno strumento musicale, coerente con il corso di studi o l’attività dell’associazione”.


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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