“In merito all’attacco hacker verificatosi su scala mondiale, la riunione tenuta stamane a Palazzo Chigi, coordinata dal Sottosegretario con la delega alla Cybersecurity Alfredo Mantovano, con Roberto Baldoni e Elisabetta Belloni, è servita a verificare che, pur nella gravità dell’accaduto, in Italia nessuna Istituzione o azienda primaria che opera in settori critici per la sicurezza nazionale è stata colpita”. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Sarebbero 22 al momento – a quanto si apprende – le vittime in Italia dell’attacco ransomware che ha sfruttato una vulnerabilità sui server VMware ESXi. Si tratta di enti o aziende che non rivestono particolare rilevanza per la sicurezza nazionale, come spiegatoda Palazzo Chigi e che sono state ‘bucate’ dagli hacker. Circa 400, invece, le potenziali vittime: si tratta di di strutture, cioè, che non avevano adottato la correzione alla vulnerabilità indicata il 23 febbraio 2021 dalla società produttrice del software, ma che non risulterebbero ‘infettate’. Analisi sono tuttavia in corso da parte di Polizia postale e Agenzia per la cybersicurezza nazionale per accertare l’integrità dei sistemi e ripristinare le condizioni di sicurezza.
“L’Italia ha adottato tutte le misure necessarie per proteggere i siti più sensibili, siamo al lavoro, le istituzioni stanno rafforzando il sistema, anche nelle ambasciate. C’è un’azione forte dello Stato per impedire i cyber attacchi”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il massiccio attacco hacker in tutto il mondo.
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