“L’inflazione continua a mordere molto forte alle caviglie delle famiglie italiane, motivo di più affinché il governo consideri e approvi la proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo”. Lo dichiara la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, a margine del convegno “Inflazione e salari: quali politiche?” organizzato dall’Università Roma Tre. “Salario minimo vuol dire, nella nostra proposta, rafforzare la contrattazione collettiva, perché fa valere per tutti i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto comparativamente più rappresentativo. Ma vuol dire anche fissare una soglia, che abbiamo individuato in 9 euro l’ora, sotto la quale non si può scendere e non può scendere nemmeno la contrattazione. Abbiamo letto anche oggi testimonianze di persone, penso a quella di una cameriera che lavora in un albergo che dice di aver visto in questi anni i prezzi delle camere triplicare pur continuando a prendere sempre 8 euro all’ora”, ha proseguito. “Non si può più attendere, ci sono sacche di lavoro povero che vanno contrastate con misure concrete. Continueremo come Pd a insistere sulla necessità di introdurre questa proposta”, ha concluso.
“La cosa che manca è un intervento sugli affitti perché stanno tornando troppo alti – ha detto la segretaria del Pd -. Per rendere strutturale il cuneo fiscale bisogna perseguire l’equità fiscale, e l’Italia è lontanissima. Bisogna riuscire ad abbassare le tasse sul lavoro e sulle imprese, e non può essere un tabù intervenire su tassazione e rendite”.
“La proposta sul salario minimo è stata costruita insieme alle altre opposizioni – ha detto ancora Schlein -. E’ una proposta forte, innovativa, con le radici dentro l’articolo 36 della Costituzione, che non vale solo per i lavoratori dipendenti ma anche per i parasubordinati e gli autonomi”. “Si tratta – ha spiegato – di una proposta a tutto tondo che guarda a come contrastiamo il lavoro povero. Sicuramente c’è tanto altro da fare a partire dal contrasto alla precarietà, che il governo ha scelto di aumentare con il decreto Lavoro che estende il ricorso ai contratti a termine, rendendo più ricattabili lavoratrici e lavoratori. Sono tanti i fronti su cui dovremo lavorare sulla tematica del lavoro”, ha sottolineato Schlein. “Il peso dell’inflazione è fortissimo, motivo per cui chiediamo di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, così come intervenire su altri versanti, come quello dell’affitto, dove il governo ha cancellato 330 milioni di supporto al Fondo per l’affitto per le famiglie che sono scivolate in condizione di difficoltà. Ci sono tanti versanti su cui il governo deve intervenire ascoltando le parti sociali e prendendo le proposte che arrivano dalle opposizioni”, ha concluso.
“Ci siamo posti il problema di un impatto che può avere sulle PMI il salario minimo per legge e siamo assolutamente disponibili ad usare la leva delle agevolazioni fiscali per l’incremento che si creerebbe per accompagnare in una prima fase la riforma”, ha detto il leader M5s Giuseppe Conte. “Abbiamo un governo reazionario e della restaurazione – ha detto poi Conte -. Getta benzina sul fuoco. In modo consapevole sta programmando un incendio sociale“. “Sul piano interno hanno una visione: il darwinismo sociale. Hanno detto: ‘vogliamo consentire a chi vuol fare di fare’. Ma se uno non ha da mangiare che può fare? Si può solo disperare. Hanno usato un principio di meritocrazia fasullo e ci hanno dato solo delle prese in giro”, conclude.
“Se vogliamo parlare di salario minimo con una soglia di 9 euro non è un problema di Confindustria. I nostri contratti sono tutti superiori. Se prendiamo ad esempio i metalmeccanici di terzo livello il prezzo è di undici euro. L’industria non è vero che paga poco ma paga il giusto. Non c’è un veto anzi è una grande sfida ed entriamo nel pieno dei temi”: così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso dell’assemblea di Assolombarda.
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