Cuba ospita a partire da oggi il terzo round di colloqui di pace tra il governo della Colombia e la guerriglia dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) con l’obiettivo del raggiungimento di una tregua che soddisfi le parti e risponda alle speranze di ‘pace totale’ perseguite dal presidente Gustavo Petro.
Cominciati sotto la precedente presidenza di Juan Manuel Santos, i negoziati sono stati sospesi quattro anni fa e ripresi con la nuova amministrazione presidenziale nel novembre 2022, a Caracas e successivamente in Messico.
Secondo il direttore generale per l’America Latina e i Caraibi del ministero degli Esteri cubano, Eugenio Martínez, esistono a L’Avana le migliori condizioni possibili perché il nuovo round negoziale porti a progressi e ad un intesa soddisfacente.
Il 25 aprile scorso, annunciando la ripresa del dialogo, il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez ha affermato che il suo Paese agirà con la tradizionale disposizione e imparzialità che lo caratterizza come garante del processo.
Incontrando ieri nella capitale cubana i giornalisti, il capo negoziatore dell’Eln, Pablo Beltrán, ha assicurato che l’obiettivo “è concordare un cessate il fuoco”, ma ha chiesto “realismo” nella sua definizione affinché esso “funzioni al 100%”.
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