(ANSA) – ROMA, 24 MAR – “Se una madre viene condannata e
finisce in carcere le si deve togliere la patria potestà, visto
che se si va in carcere vuol dire che si è commesso un reato
grave punibile con almeno 5 anni. Diverso invece il disorso per
la madre che è in carcere per custodia cautelare. In quel caso
va bene la detenzione attenuata che può essere trascorsa o negli
Icam o nelle case famiglia”. Il viceministro degli Esteri
Edmondo Cirielli, commenta così la proposta di legge presentata
ieri dalla Lega dopo lo scontro con il Pd sulle madri detenute
in carcere. “Non conosco nel dettaglio la pdl della Lega –
osserva Cirielli – occupandomi io ora di Esteri e non più di
giustizia, ma quello della patria potestà tolta alle condannate
era oggetto di un mio progetto di legge presentato nella scorsa
legioslatura. Una posizione che comunque mi sento di confermare
anche oggi”. (ANSA).
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