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Cdm, cade il divieto di export di armi negli Emirati Arabi

In corso il Cdm.  All’ordine del giorno, salvo varie ed eventuali, c’è solo il disegno di legge sull’adesione al Protocollo addizionale della Convenzione concernente il contratto di trasporto internazionale di merci su strada (Cmr), relativo alla lettera di vettura elettronica, concluso a Ginevra il 20 febbraio 2008, un elemento per la digitalizzazione dell’autotrasporto.

Il governo Meloni conferma che non è più vietata l’esportazione di armi negli Emirati Arabi Uniti. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri che, come spiega il comunicato di Palazzo Chigi, “dopo aver ascoltato una dettagliata relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha dato attuazione a quanto stabilito dal precedente Governo, e dunque attesta che l’esportazione di materiale d’armamento negli Emirati Arabi Uniti non ricade più tra i divieti stabiliti dall’art. 1, commi 5 e 6, della legge 9 luglio 1990, n. 185”. 

Come si legge nel comunicato, “il 5 agosto 2021, il Consiglio dei ministri ha avuto conferma dall’allora Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, d’intesa con il Parlamento, dopo un’indagine conoscitiva della Commissione affari esteri e comunitari della Camera, del fatto che l’impegno militare degli Emirati Arabi Uniti in Yemen era cessato. In seguito, lo scenario ha continuato a evolversi positivamente: da aprile 2022 le attività militari in Yemen sono rallentate e circoscritte e l’attività diplomatica ha avuto una importante accelerazione”. Nella nota post Consiglio dei ministri si sottolinea che “l’impegno degli Emirati Arabi Uniti con altri attori regionali ha fatto progressi. Tra il 2015 e il 2021 gli Emirati hanno stanziato 5,5 miliardi di euro per la stabilizzazione e ricostruzione dello Yemen, impegno che è continuato nel 2022 con 500 milioni di euro e ancora nel novembre scorso, con Fondo monetario internazionale e Arab Monetary Fund, con un impegno di 1,5 miliardi di dollari in tre anni”. “Considerati i nuovi elementi – è la conclusione -, il Consiglio dei ministri oggi, dopo aver ascoltato una dettagliata relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha dato attuazione a quanto stabilito dal precedente Governo, e dunque attesta che l’esportazione di materiale d’armamento negli Emirati Arabi Uniti non ricade più tra i divieti stabiliti dall’art. 1, commi 5 e 6, della legge 9 luglio 1990, n. 185”.

 Costituisce “un passaggio necessario per il raggiungimento dell’obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza relativo alla semplificazione delle procedure logistiche e alla digitalizzazione dei documenti” l’adesione al Protocollo addizionale della Convenzione concernente il contratto di trasporto internazionale di merci su strada (Cmr), relativo alla lettera di vettura elettronica, concluso a Ginevra il 20 febbraio 2008, di cui il Consiglio dei ministri oggi ha approvato il disegno di legge. Lo spiega il comunicato di Palazzo Chigi, in cui si precisa che il provvedimento, “inoltre, rientra nel quadro dell’attuazione del regolamento (UE) n.2020/1056, relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto merci”. “La Cmr – chiarisce la nota – disciplina vari aspetti legali relativi al trasporto internazionale su strada e, in particolare, regola i rapporti di diritto civile per il trasporto internazionale (tra i quali i diritti e gli obblighi delle parti, la responsabilità del mittente e del vettore). Il Protocollo addizionale, finalizzato ad agevolare giuridicamente l’uso delle lettere di vettura elettroniche, non modifica le disposizioni sostanziali già in vigore ma fornisce un quadro giuridico supplementare per la digitalizzazione delle lettere di vettura, integrando la Convenzione per facilitare la compilazione facoltativa della lettera di vettura attraverso procedure di registrazione e di gestione elettronica dei dati”.


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