“Sono rimasto un po’ sorpreso da alcuni Paesi che sono intervenuti in modo molto aggressivo contro gli aiuti di Stato” messi in campo dalla Germania. “E’ bizzarro che alcuni Paesi che ora intervengono in modo aggressivo” sul tema “siano gli stessi che sono più aggressivi quando si tratta di competizione sulla tassazione” all’interno dell’Ue. Lo ha detto il sottosegretario tedesco Sven Giegold arrivando al Consiglio Competitività Ue. Berlino vuole “garantire la competizione equa” ma vi è la necessità di “procedure più semplici” per “consentire all’Ue di eguagliare gli aiuti offerti in altre parti del mondo”, ha spiegato.
LA LETTERA DEI DIECI STATI SUGLI AIUTI UE
Prudenza sugli aiuti di Stato nell’ambito della risposta europea all’Ira statunitense. E’ quanto hanno scritto dieci Paesi membri (Olanda, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Cechia, Belgio, Slovacchia e i Baltici) in una lettera indirizzata ieri a Ursula von der Leyen e Charles Michel, e visionata sempre ieri dall’ANSA, in vista del summit di fine marzo. “Misure di reazione non costruiscono da sole un’economia robusta. Potrebbe esserci il rischio che l’effetto combinato delle misure a breve termine distorca le condizioni di parità e indebolisca i fondamenti della nostra economia. Nel lungo termine sono competitività e libero mercato ad assicurare la crescita”, recita il testo.
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