“Il primo appaluso che vogliamo mandare oggi è al presidente Sergio Mattarella a cui confermiamo la gratitudine per l’alto servizio che sta rendendo al Paese. Il secondo applauso è per un uomo che sta combattendo con una grinta, tenacia e forza che molti di noi avversari politici ammiriamo stupiti e commossi e dunque un grande abbraccio di guarigione a Silvio Berlusconi”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia viva, nel suo intervento d’apertura dell’assemblea nazionale in corso alla Stazione marittima di Napoli.
Renzi ha inoltre chiesto “un terzo applauso per i nostri amici romagnoli che stanno tenendo botta per il loro carattere, la forza e la straordinaria qualità e perchè avvertono il peso e l’affetto di tutto il Paese. A Bonaccini e a tutti gli emiliano-romagnoli va un grande abbraccio e al Governo chiediamo di nominare presto il commissario e di non tergiversare, nominino chi vogliono ma lo facciano in fretta”.
L’ASSEMBLEA DI ITALIA VIVA
“Prima di iniziare la nostra assemblea, dobbiamo rendere omaggio a Napoli, città campione d’Italia. Se non avevate un toscano in panchina non ce la facevate lo stesso”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, aprendo l’assemblea nazionale alla Stazione marittima di Napoli.
“La nostra tesi – ha detto renzi entrando nel vivo – è che non si manderà a casa il Governo Meloni evocando il dramma dei controlli della Corte dei Conti o il martirio di Fabio Fazio o non si manderà a casa chiedendo la patrimoniale o insistendo sul reddito di cittadinanza, che è una battaglia contro senso e contro tempo, ma costruendo l’alternativa riformista, incalzandoli spiegando che su parole chiave come tasse e lavoro loro non ci sono”.
“Questa data diventa l’orizzonte del nostro percorso. Dire ‘365 all’alba’ significa non soltanto girare la clessidra e iniziare a mettersi in ottica di campagna elettorale europea, ma raccontare perché lo vogliamo fare e perché pensiamo che l’alternativa sia davvero l’alternativa riformista”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, aprendo l’assemblea nazionale del partito a Napoli il cui titolo è ‘365 all’alba’ facendo riferimento alla data della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo prevista nel giugno 2024.
“C’è una doppia opzione – ha proseguito Renzi – la destra di Meloni e dei suoi alleati e dunque un’opzione sovranista, e dall’altro questa nuova vecchia opzione populista che assume da un lato i contorni e i confini del M5s con Giuseppe Conte e, alla luce di un risultato sorprendente delle primarie del Pd, il nuovo Pd guidato da Elly Schlein. Il nostro orizzonte – ha concluso – è riuscire a portare una riflessione politica su questi temi senza essere banalmente mediocri come purtroppo spesso è il dibattito politico italiano e non solo”.
“Amici riformisti, il nuovo Pd pretende per potervi dare cittadinanza l’abiura sulla stagione delle riforme e vi dicono che se volete restare in quella casa vi dovete rimangiare tutto. Chi oggi ha il coraggio dentro l’area riformista del Pd di sussurrare parole che suonino come una non presa di distanza viene immediatamente etichettato come il nemico”.
“Cara Elly quando avrai preso alle prossime elezioni, ci vuole un anno e ce la puoi fare, il 41 per cento, quando avrai vinto in 6mila Comuni su 8mila, 17 Regioni su 20, quando avrai la possibilità di governare un Paese costruendo leggi dal sociale all’economia che, piacciano o no, hanno segnato la storia del Paese, allora io sono disponibile a venire in tv, a dirti che non ho capito nulla e che hai ragione, ma fino a quel momento abbi rispetto per chi ha portato quella comunità politica a quei risultati”.
“Di fronte a questa destra e a questa sinistra, c’è uno spazio politico che va riempito con esigenze organizzative e con un ragionamento politico: noi abbiamo il dovere di strappare le parole ‘sicurezza’ e ‘tasse’ alla destra e le parole ‘lavoro’ e ‘cultura’ alla sinistra, o meglio alle rispettive propagande”. Renzi ha ricordato che alle elezioni politiche dello scorso settembre, “ho fatto un passo indietro per costruire il Terzo polo alle elezioni politiche. Oggi non so se e come sarà possibile riprendere a livello nazionale questo cammino ma dico che non è questo il punto in discussione: quello che deve essere chiaro è che il nostro desiderio di andare tutti insieme alle elezioni europee è un desiderio che muove da considerazioni politiche”. Renzi ha sottolineato che “quello che non sono disponibile a fare quando me lo chiedono è rinunciare alla Leopolda come momento politico. Io non rinuncerò mai alla Leopolda perché lo chiedono a voi e noi non rinunciamo a spazi di libertà. Posso fare un passo indietro io, ma non chiederò a voi quel passo indietro”.
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