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Si riaccende la “questione Cipro”: Turco-ciprioti attaccano le forze di pace Onu nella zona cuscinetto. Condanna dell’Ue

Bruxelles – Mattinata di tensioni al confine tra Cipro e l’autoproclamata Repubblica turca di Cipro del Nord. All’interno della zona cuscinetto istituita dalle Nazioni Unite, le Forze di mantenimento della pace dell’Onu (Unficyp) sono state attaccate da parte di agenti di polizia e militari turco-ciprioti in abiti civili.

Ferma condanna da parte del corpo dell’Onu stanziato sull’isola, secondo cui l’assalto e i danni ai veicoli delle Nazioni Unite sono avvenuti “mentre le forze di pace dell’Onu stavano bloccando lavori di costruzione non autorizzati nell’area” vicino al villaggio di Pyla, uno dei quattro centri abitati all’interno della zona cuscinetto. Il quotidiano greco-cipriota Phileleftheros ha ricostruito la vicenda: le autorità turco-cipriote starebbero cercando di costruire una strada per collegare il villaggio di Arsos, nel nord separatista, con quello bicomunitario di Pyla. Una strada che darebbe accesso diretto a Pyla aggirando un checkpoint nei pressi della base militare britannica di Dhekelia. 

Ma il collegamento tra i due villaggi viola il mandato dell’Unficyp di mantenere lo status quo all’interno della linea verde che divide l’isola, ed è per questo che questa mattina le forze delle Nazioni Unite sono intervenute per bloccarne la costruzione. L’Unficyp “invita la parte turco-cipriota a rispettare l’autorità incaricata della missione all’interno della zona cuscinetto delle Nazioni Unite, ad astenersi da qualsiasi azione che possa intensificare ulteriormente le tensioni e a ritirare immediatamente tutto il personale e i macchinari dalla zona cuscinetto“, si legge nella nota pubblicata dalle Forze di pace a Cipro.

Invito reiterato anche dall’Alto Commissariato britannico, l’Ambasciata di Francia e l’Ambasciata degli Stati Uniti a Cipro: in un comunicato congiunto, tre dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiedono alle autorità turco-cipriote di “fermare immediatamente la costruzione” e di “astenersi da un’ulteriore escalation di azioni che rischiano di minare le prospettive di un ritorno ai colloqui” tra le due parti.

La reazione dell’Ue e i negoziati per risolvere la questione di Cipro

Nikos Christodoulides, Presidente di Cipro, al Parlamento europeo di Strasburgo

L’ultima volta che l’Onu ha tentato di riaprire i negoziati per trovare una soluzione alla questione cipriota, nell’aprile del 2021, si è risolta con un nulla di fatto. Ma l’Unione Europea e il premier cipriota, Nikos Christodoulides, hanno recentemente rilanciato l’idea di porre fine alla divisione dell’isola, che persiste da quasi mezzo secolo. Da Bruxelles ulteriori condanne all’assalto di questa mattina: il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e l’Alto rappresentante gli Affari esteri dell’Unione, Josep Borrell, hanno fatto sapere in un tweet di essere in contatto con i propri omologhi a Nicosia e hanno chiesto alle autorità turco-cipriote di “rispettare il mandato delle Nazioni Unite nella zona cuscinetto”. Borrell, ricordando le conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo in cui i 27 hanno riaffermato “il pieno impegno a favore di una soluzione globale del problema di Cipro” e chiesto “una rapida ripresa dei negoziati”, avverte che “affinché questa soluzione sia possibile in futuro, è essenziale evitare azioni unilaterali, comprese azioni che violino lo status quo militare lungo le linee del cessate il fuoco”.

In linea con la risoluzione 2561 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del 29 gennaio 2021, la soluzione a cui punta l’Ue si basa su una federazione composta da due comunità e due zone e caratterizzata da uguaglianza politica. Un unico Stato europeo con “zone federate”. Ma dall’altra parte della zona cuscinetto, il governo filo-Erdogan di Ersin Tatar è fermo sostenitore della separazione permanente dell’isola. Davanti al Parlamento europeo di Strasburgo, lo scorso 13 giugno Christodoulides si è detto convinto di poter “essere il presidente che risolverà il problema di Cipro”, insistendo al contempo in un “maggiore coinvolgimento dell’Ue in tutte le fasi del negoziato”. Di presidenti però, per risolvere la questione di Cipro ne servono due. E il filo-turco Tatar non sembra della stessa idea del suo omologo greco-cipriota.

Tensione vicino al villaggio di Pyla, all’interno della linea verde che divide l’isola. Personale di polizia e militare turco-cipriota ha attaccato gli operatori delle Nazioni Unite che stavano cercando di impedire la costruzione di una strada non autorizzata. Bruxelles esorta a “rispettare il mandato delle Nazioni Unite nella zona cuscinetto”


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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