(ANSA) – ANCONA, 24 MAR – “Mi sento orgogliosa del mio
popolo”. Yevheniia Stoianova, studentessa 22enne ucraina, di
Voznesensk nella regione di Mykolaïv, vive ad Ancona dove
frequenta un master all’Università Politecnica delle Marche.
“All’inizio della guerra non avrei mai pensato che sarebbe
durata così tanto, – dice all’ANSA – credevo se si sarebbe
conclusa molto più rapidamente, invece gli ucraini stanno
mostrando di essere molti uniti e resistono, vanno avanti e non
molleranno tanto facilmente. Mi sento orgogliosa del mio
popolo”. Ad un mese esatto dall’invasione militare russa in
Ucraina, quella che doveva essere una guerra lampo è una partita
ancora aperta, contro ogni pronostico.
“Oggi non credo più che questa guerra finirà presto – aggiunge
-, morte e devastazione purtroppo andranno ancora avanti, non so
fino a quando”. Intanto importanti città vengono distrutte, come
Mariupol che la studentessa definisce come “la nuova
Stalingrado”. Yevheniia racconta di aver perso durante il
conflitto due suoi giovani conoscenti: “uno di loro viveva a
Kherson, città al sud dell’Ucraina, è morto nel bombardamento
del suo palazzo, aveva 22 anni, mentre un 28enne della mia città
è rimasto ucciso mentre combatteva: si sarebbe dovuto sposare a
breve. Morti orribili e indicibili come quelle dei bambini”.
Secondo Yevheniia il numero di giovani e bambini rimasti
uccisi “è più alto” di quanto raccontino i bollettini ufficiali
perché “i corpi di alcuni non vengono trovati subito”. “Spero
che la guerra finisca presto e che la Russia si fermi – dice la
22enne – Anche nella mia città, Voznesensk, è stato bombardato
un palazzo, e i miei genitori che vivono ancora la ormai
trascorrono tutte le notti nascosti nel bunker: ci stiamo quasi
abituando a questo orrore, spero finisca presto”. (ANSA).
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