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Suppletive Roma: crolla l'affluenza. Pd in campo per D'Elia

Affluenza in picchiata alle suppletive di Roma centro, utili ad eleggere il grande elettore numero 1.009 del prossimo Capo dello Stato. Per il seggio lasciato libero dal sindaco Roberto Gualtieri sono stati chiamati alle urne circa 185mila elettori, ma solo una minima parte ha risposto all’appello: alle 19 aveva votato appena il il 9,58% degli aventi diritto. Alla scorsa tornata elettorale, nel marzo del 2020, la percentuale alla stessa ora era stata del 14,86%, oltre cinque punti in più, e alla fine si chiuse con il 17,66%.

L’astensionismo, già storicamente elevato per appuntamenti elettorali di questo tipo, potrebbe essere stato accentuato dai timori del Covid e dalla giornata di sole che ha portato diversi romani ad optare per una gita fuori porta. In mattinata diversi big del Partito Democratico via social hanno fatto sapere di aver votato: dal commissario europeo per gli Affari Economici Paolo Gentiloni al segretario del Pd Enrico Letta, fino al governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

A destra, il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, impegnato come rappresentante di lista sul territorio, su Facebook ha fatto un appello alla partecipazione: “I seggi sono aperti fino alle 23, andate a votare per non lasciare scegliere alla minoranza chi andrà a rappresentare alla Camera il Collegio Roma1”. Invito arrivato in serata anche dal leader di Azione, Carlo Calenda: “Ho fatto il mio dovere di cittadino. C’è ancora tempo. Andate a votare”, scrive su twitter. Che il pienone alle urne fosse un lontano miraggio si era capito già alle 12, quando era andato a votare solo il 3,18% del corpo elettorale (quasi la metà di quel già basso 5,83% registrato due anni fa).

Sebbene il collegio alle ultime tornate elettorali abbia premiato il centrosinistra (Gualtieri, per esempio, vinse con oltre il 62% dei consensi), a pesare questa volta sono le divisioni: Iv, infatti, non ha appoggiato la candidata dem Cecilia D’Elia, schierando il consigliere Valerio Casini, primo eletto in Assemblea Capitolina nella lista di Calenda e supportato anche dal leader di Azione. Il centrodestra ha candidato, invece, Simonetta Matone, capogruppo della Lega in Campidoglio e già in corsa come prosindaco con Enrico Michetti. Al suo fianco negli ultimi giorni di campagna elettorale si è fatto vedere Matteo Salvini. Oltre a Matone, a D’Elia e a Casini, hanno corso altri due candidati (cinque in tutto): Beatrice Gamberini di Potere al Popolo e il civico Lorenzo Vanni. Nessuno dei 5 stelle. Ed è proprio sulle preferenze dei pentastellati – o almeno in parte – che punta il Partito Democratico, con l’obiettivo di fare il bis della vittoria ottenuta a ottobre scorso dal segretario romano Andrea Casu nel collegio di Primavalle, dove pure non si era presentato nessuno del Movimento.

   


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