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Sorpresa Crosetto, 114 voti che spiazzano centrodestra

Non ha il ‘pedigree’ di destra come Giorgia Meloni o Ignazio La Russa, con cui 10 anni fa ha fondato Fratelli d’Italia. Per Guido Crosetto – che oggi ha sparigliato la terza votazione del Quirinale conquistando 114 consensi, 11 in meno di Sergio Mattarella – la parabola politica comincia con la Dc negli anni ’80.

Ma nel tempo spazia, si sposta e arriva agli antipodi. Nel 2000 l’approdo a Forza Italia, nel 2012 il passaggio a destra fino all’uscita di scena, per fare l’imprenditore nel settore aerospaziale. Faccia simpatica che insieme alla stazza da ‘gigante buono’, l’hanno reso volto noto in tv.

Iconica è rimasta la foto di lui che prende in braccio a sorpresa l’esile Meloni su un palco a Roma anni fa, stile Benigni-Berlinguer. Ma ad apprezzarlo sono anche molti colleghi di fede opposta. La conferma sta nei voti di oggi: quasi il doppio di quelli di Fratelli d’Italia, che si ferma a 64 grandi elettori. E l’annuncio della scelta di FdI, si sottolinea in ambiti vicini al partito, è arrivato a scrutinio aperto, quando stava cominciando la seconda ‘chiama’. Quindi anche al ‘ribasso’ di altri potenziali sì. In ogni caso Crosetto ringrazia sintetico: “Sono commosso e onorato”.

Nella terza fumata nera per il Colle, la sorpresa della giornata è l’ex deputato ed ex sottosegretario nato a Cuneo 58 anni fa. Avvistato tra i corridoi della Camera, si trova circondato da quanti vogliono congratularsi. E i complimenti e le strette di mano sono bipartisan. E’ lui stesso a definirsi su Twitter come “libero da pregiudizi per convinzione, garantista per dna, conservatore per nascita, rispettoso per scelta”. Non manca di aggiungere che “ora è uomo libero”.

Per decenni però la politica ha connotato la sua vita. Negli anni dell’università (che non conclude mai, confessando poi di aver detto una bugia) si impegna nella Dc e assume incarichi a livello regionale e nazionale, fino a un ruolo di consigliere economico dell’allora premier Giovanni Goria. Quasi 20 anni dopo si iscrive a FI e nel 2001 viene eletto deputato. Farà il bis nel 2006 e nel 2008, stavolta con il Popolo delle libertà. E nel quarto governo Berlusconi assume l’incarico di sottosegretario alla Difesa.

Spesso con posizioni da outsider, ad esempio contestando duramente le scelte del governo, del ministro Tremonti e di alcune regole europee. Fino al divorzio con FI, in particolare contro le politiche del governo Monti, e quindi la nascita di FdI. Ma l’avventura con il nuovo partito non si rivela facile: nel 2013 Crosetto non viene eletto al Senato e nemmeno nel Parlamento europeo due anni dopo. Il ritorno nell’arena politica arriva nel 2018, quando viene rieletto a Montecitorio. Ma due mesi dopo si dimette per tornare a guidare la Federazione aziende italiane per l’aerospazio e la difesa e la sicurezza, ruolo che aveva nella pausa parlamentare. Da allora nessun pentimento, pare. 
   


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