(ANSA) – TORRE ANNUNZIATA, 05 MAG – Il Comune di Torre
Annunziata, uno dei più importanti e popolosi della provincia di
Napoli, è stato sciolto ‘anche’ per infiltrazioni mafiose. Per
l’ente della città vesuviana, già interessato da un’inchiesta
che aveva visto il coinvolgimento del sindaco Vincenzo Ascione,
di altri amministratori, dirigenti e funzionari pubblici e
presso il quale aveva lavorato una commissione d’accesso inviata
dal prefetto di Napoli per una verifica sugli atti prodotti, si
tratta del secondo decreto di scioglimento in appena due mesi e
mezzo, dopo quello di carattere strettamente politico ingenerato
dalle dimissioni di massa seguite proprio all’inchiesta che
aveva tra gli indagati anche il primo cittadino Vincenzo Ascione
(arrivato a sua volta a rimettere il proprio mandato lo scorso
16 febbraio).
Da metà marzo il Comune di Torre Annunziata è già retto dal
commissario prefettizio Antonio D’Acunto. A causa dello
scioglimento per infiltrazioni mafiose la città vesuviana non
sarà interessata, come invece sarebbe avvenuto dopo il primo
scioglimento, dal voto per le amministrative in programma il
prossimo 12 giugno. Sulla decisione del Consiglio dei ministri è
intervenuto il senatore del gruppo misto Sandro Ruotolo: ”Si
tratta – dice – di un atto dovuto. Un’amministrazione già
colpita da inchieste e arresti per gravi fatti di corruzione. A
Torre Annunziata è tempo di dare un segnale di cambiamento. Ci
sono 18 mesi per ricostruire con rigore e trasparenza una classe
dirigente credibile”. (ANSA).
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