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Renzi, federazione con Azione ma io non lascio il campo

 “Proporrò di votare un mandato a fare l’accordo di federazione con Azione e Carlo Calenda”. Così Matteo Renzi aprendo l’assemblea nazionale di Italia Viva a Milano. “Vi chiederò di fare una federazione e non un partito da subito e questo porterà Iv a cambiare un po’ fisionomia”, ha aggiunto sottolineando che “avremo bisogno di fare un tesseramento per il 2023 e poi – ha concluso – proporrò, una volta fatta la federazione, di fare modifiche con un impegno: che io non lascio il campo”. 

A proposito dei rapporti con il governo il leader di IV ha chiesto “Noi la ruota di scorta del governo? Conoscendo la modestia che unisce me, Carlo Calenda e tanti di noi… come fa la gente come noi ad accettare di essere una ruota di scorta?”. “Noi abbiamo l’umile consapevolezza di essere il motore, il volante e l’acceleratore”, ha aggiunto Renzi rivolgendosi poi agli “amici” del Pd: “Siete voi che viaggiate con il freno a mano tirato da mesi”.

Alla legge di bilancio “continuiamo a votare no” ma se alcune singole proposte “vengono accolte noi siamo entusiasti. Questo, e lo dico ai commentatori, vuol dire fare la stampella? O dare una mano a riscrivere una legge di bilancio scritta male?”.  “Questa legge di bilancio – ha aggiunto – si può sintetizzare con due parole: benzina e sigarette. Ed è subito prima Repubblica. Finita la Repubblica delle banane e la pacchia – ha concluso Renzi parafrasando il premier Giorgia Meloni – adesso la benzina si paga anche di più”. Sulla Sanità Renzi ha aggiunto che “I 37 miliardi di euro del Mes o li prendi ora o non li prendi più. La situazione dei mercati rende conveniente prendere quei denari”.

“Se domani mattina un rinsavimento complessivo porta Pierfrancesco Majorino ad accettare di fare il vice di Letizia Moratti, a febbraio in Lombardia si vince dopo 30 anni e la Regione cambia colore. Io non credo che con questo appello si fermerà il Pd, ma ci spero fino all’ultimo” detto Renzi all’assemblea nazionale di Italia Viva a Milano.

“In Lombardia si potrebbe persino vincere – ha aggiunto – ma l’allergia alla vittoria che ha caratterizzato l’azione del Pd alle politiche si è trasmessa per contagio anche al Pd lombardo”. Secondo Renzi “è evidente che Moratti non viene dalla cultura politica di sinistra, ci eravamo arrivati anche noi a questo”. Ma dopo il reintegro dei medici no-vax “ha scelto di dare un segnale e lo sanno anche gli amici del Pd lombardo”. E comunque “lo dico anche al sindaco di Milano Giuseppe Sala di cui apprezzo la capacità amministrativa, un po’ meno la visione politica – ha proseguito – se vogliamo vincere in Lombardia la possibilità di fare un ticket Moratti-Majorino ci farebbe andare in vantaggio”. Ma “se vi fa schifo vincere e vi fa piacere perdere – ha concluso Renzi – allora tenete Majorino e l’importante sarà partecipare”.

Partito unico con Azione non subito ma nel 2024 “Mi auguro che nel 2024 il partito unico sia la casa definitiva dei nostri progetti politici, europei ed italiani, lo faremo con Italia Viva e con l’obiettivo della Scelta”, acronimo di Salute, Cultura, Europa, Territorio e Avvenire. “E lo faremo soprattutto sapendo che sì, di tempo ne abbiamo un po’ meno, di entusiasmo così così, ma chi è stato oggetto di tutte le aggressioni di cui siamo stati oggetto noi dà del tu alla libertà e ha tanta voglia di futuro”. Così Matteo Renzi durante l’assemblea nazionale di Italia Viva a Milano. “Da qui al 2024 dobbiamo continuare il percorso di federazione con Azione – ha aggiunto – chiederò a Teresa Bellanova e a Ettore Rosato di essere nel comitato della federazione per evitare di fare cose strampalate e sono sicuro che non si faranno”. Secondo Renzi, “fare subito un partito unico ha degli aspetti positivi ma anche degli aspetti negativi”, perché “non prendi subito le potenzialità di questo progetto” con il rischio di lasciar fuori “associazioni, movimenti e anche altri partiti. Se facciamo un percorso di federazione – ha proseguito – questo vuol dire che la federazione avrà il compito di rappresentare il nostro disegno europeista, con i gruppi parlamentari in Italia e in Europa, e come Italia viva possiamo creare occasioni di crescita”. E comunque “so che in alcune parti del territorio ci sono alcuni fra noi e Azione che pensano di fare una gara di tesseramento, non è questa la gara”. Perché “se ti metti nella logica di prendere una tessera in più, non hai capito niente – ha concluso Renzi – va trovato un criterio diverso, cioè legare il tesseramento a un grande progetto politico e culturale basato sui contenuti”.


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