Quando il 7 febbraio 1968 Andrea Riccardi, allora diciottenne studente del Liceo Virgilio, si riuniva per la prima volta nell’oratorio della Chiesa Nuova, a Roma – quella di San Filippo Neri – con alcuni altri liceali, mettendo le basi di quella che sarebbe diventata la Comunità di Sant’Egidio, non sapeva certo la strada che avrebbe fatto la Comunità in tutto il mondo operando per la solidarietà verso gli ultimi e per la pace, fino a essere soprannominata l'”Onu di Trastevere”, né tanto meno che un giorno il suo nome sarebbe stato valutato in un vertice politico, quello del centrosinistra di oggi, come possibile candidato per la Presidenza della Repubblica.
Romano, 72 anni compiuti esattamente una settimana fa, docente di Storia contemporanea e studioso della Chiesa cattolica, Riccardi è stato anche ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione nel Governo Monti, dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, e dal 22 marzo 2015 è presidente della Società Dante Alighieri. La sua formazione e la sua attività nel campo sociale sono figlie dell’humus cattolico negli anni del post-Concilio, quando la conoscenza del mondo della povertà e marginalità nelle borgate romane lo portò a fondare quella Comunità di Sant’Egidio, che oggi è diffusa il 70 Paesi e che opera in un ventaglio di settori, dall’aiuto ai poveri, agli anziani, ai senzatetto, ai profughi e agli immigrati – tra le prerogative della Comunità il lancio dei “corridoi umanitari” -, fino alle mediazioni diplomatiche internazionali per la risoluzione dei conflitti, specie nelle aree più disagiate del pianeta.
Il suo impegno per la pace lo ha visto mediatore nelle trattative per chiudere la guerra civile in Mozambico. La pace, firmata a Roma il 4 ottobre 1992, è stata frutto di oltre due anni di trattative svoltesi nella sede romana di Sant’Egidio, che hanno valso a Riccardi e all’attuale cardinale di Bologna Matteo Zuppi la cittadinanza onoraria del Mozambico. Negli anni seguenti, l’impegno per la pace è proseguito su molteplici scenari, compresa la promozione del dialogo tra religioni e culture diverse con gli annuali incontri internazionali nel segno dello “spirito di Assisi”. Innumerevoli le pubblicazioni da storico e saggista e anche i premi e le onorificenze ricevuti in Italia e all’estero per la sua attività.
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