I partiti continuano il confronto in vista delle votazioni per eleggere il nuovo capo dello Stato che partono lunedì alle 15 con la Camera convocata in seduta comune. Un incontro di primo mattino, a Palazzo Giustiniani, si è svolto tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Iv Matteo Renzi. Ieri il segretario Dem ha incontrato il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.
Si è tenuto a Villa San Martino di Arcore, residenza brianzola di Silvio Berlusconi, un vertice di Forza Italia. Presenti i capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, e al Senato, Anna Maria Bernini, e la senatrice Licia Ronzulli, oltre al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. La delegazione è arrivata alla Villa del Cavaliere verso l’ora di pranzo ed è uscita verso le ore 16. Al centro del colloquio, l’eventuale corsa del leader di Forza Italia per il Quirinale. “Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono sentiti oggi al telefono. È in programma per domani, a Roma, un vertice della coalizione – E’ quanto si legge in una nota congiunta dei tre leader –. In occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, il centrodestra avrà una posizione condivisa e unitaria”.
“Domani, molto probabilmente, il presidente Berlusconi scioglierà la riserva, sentito ovviamente anche le informazioni e i pareri dei partiti di coalizione”, ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Barelli, fuori da Villa San Martino ad Arcore. “Il presidente Berlusconi, insieme ai leader dei partiti di centrodestra, per domani ha organizzato un incontro che era già in calendario – ha aggiunto -. Il centrodestra è unito. Questo è nelle corde di Berlusconi e di tutti gli altri leader. La cosa importante è che il presidente Berlusconi sia molto concentrato affinché il centrodestra possa dire la sua per le elezioni del Presidente della Repubblica”. A chi gli chiedeva di che umore fosse il Cavaliere, Barelli ha risposto: “come sempre ottimo”, aggiungendo che “il centrodestra è unito e deciderà assieme. Siamo ormai a ridosso delle elezioni e quindi è opportuno che i leader si incontrino per stabilire operativamente la linea comune da condurre durante la prossima settimana”.
“Ci sono 3 o 4 ipotesi. Agli italiani dico: è complicato ma giovedi‘ o venerdi avrete un presidente. Non vi preoccuapte se ora c’è una girandola di nomi”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi a “L’aria che tira” su La7, dove ha affermato che al momento sul Quirinale si è ancora “in alto mare, ma è normale”.
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Lunedì mattina sono convocati i grandi elettori di Forza Italia, circa 150 fra senatori, deputati e delegati regionali, si apprende da fonti di FI, per coordinare il lavoro in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica e per rafforzare il coordinamento con le altre forze politiche del centrodestra.
‘Farò una o più proposte assolutamente di alto livello senza che nessuno possa permettersi di mettere veti”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, intervenuto a Radio Libertà, il nuovo nome di Radio Padania. “Ho l’onere e l’onore di fare una proposta o anche più proporste condivise – ha aggiunto – c’è Draghi presidente del Consiglio, vediamo fare scelte condivise”. “Nomi? non vorrei dannegiare un percorso utile che stiamo facendo”, ha spiegato Salvini.
“Se va Draghi va al Quirinale, c’è contestualmente un nome già deciso come premier che ha Salvini agli interni e Di Maio agli esteri, come al primo Conte. Con la differenza che questa volta è una maggioranza di centrodestra e M5S senza il PD. Altrimenti, se Draghi impone, anche il PD. Non c’è possibilità che Draghi faccia sciogliere nulla perché la sua indicazione è contestuale all’indicazione del Presidente del Consiglio. È chiarissimo”, ha detto Vittorio Sgarbi a RTL 102.5. “Forza Italia ha varie possibilità – ha detto ancora Sgarbi – Berlusconi potrebbe fare un nome nell’area di Forza Italia rimanendone leader. Quel nome, mettiamo la Casellati, è un nome che è espresso da Forza Italia e contemporaneamente lascia a lui il partito. Se il nome è esterno, come potrebbe essere Draghi, allora si può dire che può uscire perfino una votazione. Mi pare che se lui ragiona riesce ad uscire dalla partita vincitore perché di fatto in questo momento si parla solo di lui. Anche se non si candida ha tenuto fin qui e può decidere. Domani o dopodomani deve dire il nome che propone agli altri. Una volta fatto la partita è chiusa e lui in qualche modo l’ha guidata”, conclude Sgarbi.
“In caso Draghi vada al Colle ci sono due opzioni: un Governo che sostituisca Draghi con un altro tecnico di garanzia e allora non faccio nomi per non fare danni ad amici che siedono al Governo, magari rafforzato con l’ingresso di alcuni ministri politici. Oppure un Governo politico in cui i leader si impegnano direttamente”. Così il governatore Giovanni Toti a Rainews24. Secondo Toti “è più difficile” la seconda opzione di un “Governo politico, in cui i partiti si impegnano in modo sostanziale e allora ci sarebbe una riduzione dei tecnici e un premier scelto all’interno del mondo politico con un riequilibrio ad altri esponenti di maggioranza di altri partiti, in modo da valorizzare la presenza al Governo in vista delle prossime elezioni. Queste sono le due strade”.
Intanto prosegue il dibattito sul voto per i grandi elettori positivi o in quarantena. Una richiesta al governo di intervenire per consentire il voto sul Quirinale dei grandi elettori “in isolamento o quarantena Covid”. La avanza il presidente della Camera Roberto Fico in una lettera al ministro Federico D’Incà, che l’Ansa ha visionato. Nella riunione dei capigruppo, spiega Fico, “si è ribadito che solo un intervento regolatorio del governo, alla luce del vigente quadro normativo, potrebbe autorizzare, dettando le prescrizioni sanitarie necessarie”, i grandi elettori “a lasciare il proprio domicilio”. Poi “spetterebbe alla Camera l’onere della definizione delle concrete modalità di esercizio del diritto di voto”.
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