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Papa: 'Umanità in grave pericolo, lottate per la pace'

Il Papa torna a chiedere una azione immediata per la pace. Nel giorno in cui l’Ucraina viene attaccata pesantemente dalla Russia il pontefice torna a lanciare un appello: “Stiamo attraversando momenti difficili per l’umanità, che è in grande pericolo. Pertanto vi dico: siate artigiani di pace intorno a voi e dentro di voi; ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, del vivere insieme, della fraternità, della solidarietà”. L’appello è stato rivolto dal Pontefice ad un gruppo di giovani arrivati in pellegrinaggio in Vaticano dal Belgio. Un richiamo dopo le parole pronunciate ieri all’Angelus nelle quali Francesco richiamava il “pericolo di guerra nucleare” e chiedeva di “imparare dalla storia”.
    La storia è quella di sessanta anni fa quando la minaccia dell’atomica incombeva sul mondo. Erano i giorni in cui la Chiesa si riuniva nell’evento storico del Concilio Vaticano II, il cui inizio fu proprio l’11 ottobre del 1962. Un Concilio che aveva come sfondo proprio la preghiera per la pace. Allora come oggi si respirava aria di guerra nucleare: il 22 ottobre di quell’anno il presidente americano John Fitzgerald Kennedy denunciava infatti che erano arrivati a Cuba i missili sovietici per essere puntati sugli Stati Uniti. Tre giorni dopo, il 25 ottobre, Papa Giovanni XXIII lesse alla Radio Vaticana un accorato messaggio che era stato già consegnato a Kennedy e al presidente russo Nikita Kruscev: “Alla Chiesa sta a cuore più d’ogni altra cosa la pace e la fraternità tra gli uomini” e “oggi noi rinnoviamo questo appello accorato e supplichiamo i Capi di Stato di non restare insensibili a questo grido dell’umanità. Facciano tutto ciò che è in loro potere per salvare la pace: così eviteranno al mondo gli orrori di una guerra, di cui nessuno può prevedere le spaventevoli conseguenze”. Parole che non restarono inascoltate e che evitarono la fine del mondo. “Si scelse la via pacifica”, come ha ricordato ieri Papa Francesco.
    Il Concilio e lo storico discorso della luna di Papa Giovanni (“Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa”) saranno ricordati con una messa presieduta dal Papa, domani pomeriggio nella basilica vaticana, e anche con alcuni gesti, dalla processione dei vescovi all’accensione delle fiaccole. Sarà in questo modo avviato ufficialmente “l’anno di preparazione del Giubileo 2025”, sottolinea il dicastero per l’Evangelizzazione.


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