Nuovo via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto per accelerare la realizzazione del Pnrr. Nel testo, che era già passato in Cdm la scorsa settimana, è entrato il pacchetto scuola con la riforma del reclutamento e della formazione degli insegnanti. Non è stato esaminato, invece, il decreto per l’election day e le regole Covid per il voto: il testo sarebbe stato rinviato a un prossimo Cdm per l’assenza di oggi alla riunione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
“Oggi facciamo un ulteriore passo avanti per dare stabilità al sistema d’Istruzione. Prevediamo un percorso chiaro e definito per l’accesso all’insegnamento e per la formazione continua dei docenti lungo tutto l’arco della loro vita lavorativa. Puntiamo sulla formazione come elemento di innovazione e di maggiore qualificazione di tutto il sistema”. Lo dice il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, dopo il via libera in Consiglio dei Ministri alle nuove regole per il reclutamento. Spiega anche che “prevediamo, poi, entro il 2024, 70.000 immissioni in ruolo, attraverso concorsi che saranno banditi con cadenza annuale”.
SCUOLA – Un percorso universitario di formazione iniziale con almeno 60 crediti formativi, con una prova finale abilitante, cui accedere “anche durante i percorsi di laurea triennale e magistrale o della laurea magistrale a ciclo unico”, poi un “concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale” e un periodo di prova di un anno. Cambia così il reclutamento per i docenti, secondo la bozza all’esame del Consiglio dei ministri. Al concorso potranno accedere anche i precari che abbiano svolto servizio presso le istituzioni scolastiche statali per almeno 3 anni scolastici, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni.”
ELECTION DAY – Limitatamente alle elezioni comunali e circoscrizionali dell’anno 2022, il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e candidature è ridotto a un terzo. E’ quanto prevede la bozza del decreto sull’election day, stabilito il 12 giugno, e sulle modalità operative, precauzionali e di sicurezza anti-Covid. Risorse, circa 38 milioni, per sanificare i seggi e per garantire il rispetto delle precauzioni Covid nelle operazioni di voto, ma anche per istituire sezioni elettorali ospedaliere nelle strutture con reparti Covid e per predisporre il voto a domicilio per i positivi: sono alcune delle norme contenute nella bozza del decreto sull’election day che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri di oggi. Le misure valgono per le “consultazioni elettorali e referendarie” che si svolgeranno nel 2022. Lo scrutinio del voto del 12 giugno inizierà dai referendum: lo prevede la bozza del decreto che stabilisce l’election day per amministrative e referendum che si tengono nel 2022. “Appena completate le operazioni di votazione e quelle di riscontro dei votanti per ogni consultazione – si legge – si procede alle operazioni di scrutinio dei referendum. Lo scrutinio relativo alle elezioni amministrative è rinviato alle ore 14 del lunedì, dando la precedenza alle elezioni comunali e poi a quelle circoscrizionali”. “In considerazione della situazione politica internazionale e dei correlati rischi connessi alla cybersicurezza” l’introduzione del voto digitale “si applica a partire dall’anno 2023”. E’ quanto prevede la bozza del decreto sull’election day e sulle modalità operative, precauzionali e di sicurezza anti-Covid del voto. “Il fondo per il voto elettronico istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno” è “finanziato con uno stanziamento di 1 milione di euro per l’anno 2023”.
Ci siamo incontrati tra esponenti di maggioranza della commissione Cultura del Senato e abbiamo valutato che non è possibile muoversi in questo modo. Sono passati mesi senza alcun coinvolgimento, si è arrivati all’ultimo Consiglio dei ministri utile per approvare un decreto entro giugno. Ora si presenta una proposta molto poco condivisa e a poche ore dal Consiglio dei Ministri veniamo convocati”, lo dice all’ANSA il senatore Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega e membro della Commissione del Senato, spiegando perché molti parlamentari non sono andati all’incontro con il ministro Bianchi. “Come responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega – aggiunge Pittoni – ho presentato una relazione con i nostri suggerimenti prima delle feste di Pasqua, dopo che nei mesi precedenti avevo portato addirittura un’articolata proposta già pronta. Non ho ricevuto riscontri. Non sono stato convocato da nessuno per valutare e approfondire le nostre considerazioni. E mi risulta che nella stessa situazione si siano trovate anche altre forze della maggioranza e lo stesso fronte sindacale. Siamo senza parole”. “Il tutto – conclude – su un provvedimento come la riforma del reclutamento dei docenti fondamentale per un futuro di qualità del sistema scolastico”.
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